lunedì 5 gennaio 2015

Kumquat, un agrume "tutto in bocca"

Nel vasto gruppo degli agrumi il kumquat occupa un posto di grande interesse perché specie versatile, ornamentale, resistente che può essere coltivata in piena terra ma si adatta assai bene alla coltivazione in vaso e che produce in quantità piccoli frutti non solo decorativi ma anche commestibili.

Il nome del genere cui appartengo ti dice che sono fautore di una buona sorte  
Come molti altri agrumi il kumquat è specie originaria della Cina meridionale da cui si è poi diffusa in Giappone (dov’è chiamata Nagami) e in tutto il Medio Oriente dov'è nota con il nome tradizionale cinese di kin kan (Chin Kan). Se inizialmente il kumquat era inserito nel vasto Genere dei Citrus con il nome di Citrus japonica successivamente, nel 1915, è stato classificato da Swingle come Fortunella margarita specie appartenente, insieme ad altre quattro, al piccolo genere Fortunella così denominato in onore del botanico scozzese Robert Fortune che introdusse la pianta in Inghilterra nel 1846. Sarà per il nome o per i frutti commestibili molto decorativi ma in America il kumquat è considerato un frutto portafortuna con il quale decorare le case e la tavola del Natale.
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Non stare a perder tempo, non togliermi la buccia, saprò stupirti con il mio gusto dolce-amaro 
Il kumquat è un piccolo albero che coltivato in piena terra non supera i tre metri d’altezza; ha foglie inspessite con la punta smussata e la base arrotondata; i fiori sono singoli o portati in piccole infiorescenze all’estremità dei rami, di un colore bianco perlaceo (da cui l’attribuzione specifica), profumati, cerosi.
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Il frutto di forma ovale, lungo 2,3 cm e largo la metà,  ha la buccia di un colore arancione brillante ed una buccia abbastanza spessa, aromatica contenente quattro, cinque segmenti e semi ovali e lisci. Il succo è acido ma di buon sapore. La particolarità della specie è che il frutto si mangia con tutta la buccia in un connubio amaro (succo) dolce (buccia) molto aromatico e gradevole. I frutti oltre ad essere consumati tal quale sono facilmente conservati interi in sciroppo di zucchero o utilizzati per realizzare marmellate o canditi. 
  
A differenza dei miei parenti più stretti a me il freddo non fa paura 
Tra le caratteristiche più peculiari della specie vi è, caso non usuale tra gli agrumi, la buona resistenza al freddo anche se questo piccolo albero soffre molto il vento da cui deve essere protetto, trovandogli un posto riparato in giardino. La resistenza alle basse temperature è un fenomeno correlato alla lunga dormienza invernale, una periodo di letargo durante il quale la pianta vive in stasi vegetativa, attività che viene poi ripresa in primavera-estate, periodo in cui si svolge anche la fioritura. Il kumquat si riproduce raramente da seme mentre è usuale l’utilizzo dell’innesto su Poncirus trifoliata. Per il suo sviluppo contenuto Fortunella margarita è tra gli agrumi che si prestano meglio alla coltivazione in vaso per un utilizzo di tipo ornamentale con frutti che persistono a lungo sulla pianta.
  
Affrettati e prenota l’aereo perché a Dade City a fine mese mi fanno la festa!
Il Kumquat è giunto in America nel 1855 ed in breve la Florida ne  è divenuta  l’area di maggiore produzione mondiale. Proprio nella cittadina di Dade city l’ultimo sabato del mese di gennaio si tiene l’ annuale Kumquat Festival durante il quale si possono gustare tutti i possibili preparati (biscotti, frullati, gelati, marmellate e salse) realizzati all’insegna del kumquat. Concorsi culinari, elezioni di Miss, premi per la migliore decorazione fanno da preludio, per tutto il mese di gennaio, alla giornata conclusiva del Festival.
  
Prima del suo viaggio in Italia ero il cibo preferito da Eta Beta
 
Il personaggio di Disney Eta Beta il cui nome originale è Eega Beeva nasce nel 1947 creato dalla penna di Bill Walsh e Floyd Gottfredson; è un extraterrestre arrivato sulla terra che detesta il denaro e fa da spalla a Topolino nella soluzione di diversi casi. Nelle sue prime avventure in America mangiava kumquat sott’aceto; in Italia dove il personaggio ebbe molto più successo che in patria il suo cibo preferito divenne la naftalina.


2 commenti:

  1. Bello e buono...ma secondo te Marcella, è coltivabile anche in piena terra al Nord?

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    1. Fino alla Liguria so di piante in coltivazione; in zone più fredde, si potrebbe provare al riparo di muri che lo schermino dal vento che è la meteora che soffre di più.

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