lunedì 14 agosto 2017

Cyphostemma laza: un esemplare fuori dal comune

 Una visita al vivaio di Natale Torre
Ogni estate con Daniela* andiamo a trovare Natale Torre nella sua casa-vivaio di Milazzo; dopo anni di devoto pellegrinaggio penso di potere dire che conosciamo abbastanza bene questo grande parco divertimenti per botanofili dove ogni volta mi perdo beata a fotografare incredibili fioriture esotiche e tropicali di specie che vi prolificano felicemente in pien’aria ed in serra, affannandomi a registrare, per poterle con calma riascoltare, le incredibili storie di usi, tradizioni, curiosità botaniche che Natale di ogni pianta sa così bene raccontare.
Senza parlare della grande quantità di frutta esotica che vado mangiando raccogliendola direttamente sulle piante: litchi, casimiroa, macadamia, syzygium  che Natale coltiva e colleziona da oltre trent’anni.
Quest’anno però la visita si annuncia speciale perché Natale ci dice al telefono: “Venite, venite, ho una pianta assai particolare da farvi vedere” e per dirlo Natale che di specie fuori dal comune è un esperto vuol dire che la visita non si può rimandare . E così in una giornata di caldo africano dopo una rimpatriata iniziale in cui Daniela e Natale si scambiano informazioni su libri, convegni ed amici comuni andiamo a vedere una parte remota dell’azienda, per me inesplorata, dove in una serra è cresciuto, tra le giovani piante in vaso di fruttiferi tropicali, un esemplare davvero inusuale di Cyphostemma laza.
Cyphostemma laza chiamata Elephant-foot o Grape Tree è una specie caudiciforme che proviene dal sud del mondo essendo endemica dell’isola del Madagascar; un tempo inserita nel genere Cissus oggi appartiene alla famiglia delle VitaceaeIl genere Cyphostemma annovera oltre 300 specie di piccoli arbusti o alberi dall’aspetto caratteristico per la presenza di un fusto legnoso succulento chiamato caudex o caudice che si presenta tozzo, ingrossato a forma di bottiglia e dall’aspetto carnoso, con foglie disposte a corona al suo apice; nei periodi piovosi il fusto si imbibisce d’acqua che verrà poi utilizzata dalla pianta nei periodi asciutti. Il fusto è ricoperto da un’epidermide che ogni anno si stacca sfogliandosi in seguito all’accrescimento dei tessuti sottostanti; il nuovo tessuto che si forma è verde per la presenza di clorofilla consentendo alla pianta di fotosintetizzare anche in assenza di foglie.

Cyphostemma juttae
Al genere appartengono alcune specie molto apprezzate dai collezionisti di succulente caudiformi, come Cyphostemma juttae, che anche nella coltivazione in vaso riesce a sviluppare fusti ingrossati di oltre un metro di diametro. 
Sito immagine
La nostra specie, Cyphostemma laza ha, in natura, un portamento arboreo con un caudice conico che si sviluppa fino ai quattro metri di altezza prolungandosi in due, tre rami lianosi che possono allungarsi di parecchi metri.
I rami giovani sono  pubescenti ed hanno una caratteristica crescita a zig-zag; i rami più anziani sono invece di colore grigio-marrone, fortemente lenticellati; 
l’epidermide corticale, sottile come fogli di papiro, si desquama parzialmente con la crescita del tessuto sottostante; le foglie, composte e imparipennate sono sottili e leggermente succulente, di colore verde chiaro; nei luoghi d’origine cadono con l’arrivo della stagione secca mentre in coltivazione la caduta coincide con l’inverno.
I fiori si presentano piccoli, di forma cilindrica e di colore verde giallo; i frutti sono bacche rotondeggianti rossastre con un grosso seme ovoidale al centro.
Basta fare una rapida ricerca su Google Immagini per capire che la maggior parte degli esemplari di Cyphostemma laza fotografati in rete sono per lo più coltivati in vaso raggiungendo dimensioni miniaturizzate rispetto alla crescita in natura. L’esemplare che abbiamo di fronte, a confronto, è un gigante.
Natale ci racconta di averne ricevuto da un collezionista quasi trent’anni fa una piccola piantina in vaso che per più anni è stata rinvasata sino ad essere lasciata e quasi dimenticata nella serra fredda dei fruttiferi; con il tempo le radici hanno sfondato il vaso e negli ultimi anni la sua crescita è stata sbalorditiva conformando un caudice bipartito alto oltre i tre metri che produce in cima lunghe liane che hanno trovato nella travatura della serra un appoggio naturale dove allungarsi, creando festoni tentacolari: un angolo di serra alla Indiana Jones.
La pianta fruttifica regolarmente ed i frutti anche se succulenti sono ritenuti in letteratura velenosi. Natale ne ha cominciato la propagazione per seme ottenendo in due anni piante dal caudice già caratteristicamente ingrossato; la specie nonostante sia africana sembra non soffrire il freddo visto che le piantine così ottenute sono state lasciate fuori tutto l’inverno senza subire danni.
Visto per come la pianta si è adattata al nostro ambiente Natale ne ha anche ipotizzato una possibile utilizzazione per la copertura di pergolati al posto della più banale vite americana. Che dire, anche questa volta la visita al vivaio di Natale Torre ci ha fatto conoscere una pianta speciale e da quel giorno sto sempre a spiare se anche nel mio balcone si saprà ambientare quel piccolo esemplare di Cyphostemma laza che Natale mi ha voluto regalare.

* Daniela Romano è mia amica e sodale dai tempi dell'Università;  oggi è Professore Associato di Orticoltura e Floricoltura al Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell'Università agli Studi di Catania.

 


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