giovedì 26 dicembre 2019

Treedom, un albero per Natale

 
Quest’anno ho compiuto sessant’anni ma posso con sincerità affermare che mi sento fisicamente ancora sempre uguale: sono energica, curiosa e piena di voglia di fare come quando avevo quarant’anni, trenta o anche meno. Il problema tuttavia è la percezione che gli altri hanno di me. Saranno i capelli bianchi che lascio al naturale, saranno le macchie sulla pelle che non mi curo di coprire ma da vari indizi ho avuto modo di constatare che l’immagine che da me traspare comincia ad essere quella di una persona anziana. E’ successo che a scuola dopo un’animata discussione con un genitore alterato che cercavo di rabbonire mi sono sentita apostrofare: “..Con lei non parlo perché è anziana” (gli sarà bastato guardare i miei capelli brizzolati o avrà visto altro?) … ed ancora i miei alunni parlano dei loro nonni descrivendoli come vecchi Matusalemme; persone bizzose, irritabili e malandate che  ad una mia discreta indagine risultano in genere anagraficamente più giovani di me. Si pone perciò il problema: se gli altri mi vedono anziana vorrà forse dire che, anche se non ne ho la percezione, lo sto diventando davvero? Improvvisamente mi sento affaticata, ho difficoltà di digestione, ho il fiato corto se non uso l’ascensore. Ed in più a convincermi dell’ineluttabilità del fatto è successa una questione.
A Natale in genere faccio un sacco di regali e ne ricevo la metà ma va bene,  è questa la normalità. Quest’anno mio figlio ha voluto essere originale facendomi un regalo virtuale: mi ha regalato un albero seguendo il trend ecologico del momento “ lo scegli, lo pianti, lo regali in un click" andando sul sito Treedom.net  Mi è stata, in questo modo, regalata una pianta di avocado (Persea americana) che si trova presso un vivaio in Kenya in una località chiamata Samburu County.
L’albero è stato piantato da mio figlio che al momento dell’acquisto gli ha dato un nome ed io ricevendolo in regalo ne sono diventata la custode. Il regalo, a detta di chi me lo ha regalato, è una “figata "perché, come si può leggere sul sito: “Treedom è una piattaforma che consente di piantare alberi a distanza seguendone la crescita online. Sono stati piantati, in quasi vent’anni di attività 600.000 alberi in Africa, America Latina, Asia ed Italia (l’iniziativa è partita da Firenze ed il Team è italiano). Ogni albero ha una sua pagina online e viene periodicamente fotografato per la gioia dei genitori custodi.
Tra gli alberi al momento in adozione troviamo: Baobab in Kenya (tra i più cari), Caffè in Equador; Cacao in Camerum, Mangrovia rossa in Honduras ; Azadirachta indica (Neem) in Kenya. A rafforzare l’ impronta green per ogni albero è indicata la quantità di anidride carbonica che verrà catturata nel corso della sua vita. Molte aziende sensibili ai temi dell’economia verde usano Treedom come eco gadget da offrire ai propri clienti ma anche i privati costituiscono un’ importante platea di clienti soprattutto nei periodi clou di Natale, Pasqua o per festeggiare in modo eco sostenibile nascite e matrimoni. Il costo del regalo è contenuto mantenendosi sotto ai 60 euro e ti rende virtualmente felice per l’albero che verrà piantato e per il contadino locale, vero custode, che verrà pagato per fare il lavoro al posto tuo. Tutto perfetto come in un video gioco; dicono gli autori di treedom, infatti di avere preso spunto da giochi online come Virtual farm per concepire la nuova applicazione.
Ma io che in balcone ne ho seminati tanti di avocado utilizzando i grossi semi che occupano buona parte dei frutti comprati sui banconi del mercato bio. E sempre io che provo grande soddisfazione nella materiale coltivazione e nell’osservazione delle diverse fasi di crescita di un qualunque vegetale, mi potrò mai accontentare di un accudimento virtuale? La risposta evidentemente è no e dunque se non mi posso rassegnare all’idea di coltivare via web ho la sgradevole sensazione di essere entrata, a pieno titolo, nell'età della vecchiaia.

martedì 24 dicembre 2019

Auguri


 
 Buon Natale e Buon Anno
 Ogni volta che si presenta Natale penso che sia ora di chiudere il blog.
Sono passati già nove anni da quando ho cominciato a pubblicare i primi post ed ad oggi sono più di 500; non mi piace ritornare a parlare di situazioni già esplorate e dunque il numero di specie che mi piacerebbe raccontare si è notevolmente ridotto. Troverò ispirazione per nuove idee? In questi mesi tetri d'inverno credo proprio di no; anche io come le piante sono in quiescenza ma arriverà la primavera e nuove escursioni, nuovi vivai , nuove specie, nuovi appassionati del verde da incontrare mi faranno forse tornare la voglia di raccontare.
 A risentirci dunque dopo il letargo invernale.
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