giovedì 26 settembre 2013

Cactus opuntia a "fichi rossi": un gradito regalo


E’ vero; c’è un che di infantile nel mio carattere! La parola regalo, pacchetto, sorpresa hanno per me un suono fatato, un ritorno ad immagini di compleanni lontani quando il regalo, qualunque esso fosse, era un dono gradito: un pagliaccio di vetro, un salvadanaio porcello, una minuscola scatola porta ricordi. Ora alle feste dei diciott’anni si fa la lista da Euronics e se non ti vuoi adattare alla quota capestro ti guardano male; ti fanno sentire un emarginato, un disadattato che non si sa adeguare. Che mondo privo di poesia, che non conosce sorpresa, che non può spasimare di trepida attesa per un regalo scelto a catalogo o che conta la cifra raccolta in busta facendo le pulci alle tasche degli amici invitati. Io che sono all'antica, di fronte al pacco arrivato per posta, oggi, mi sono sciolta: pensieri affettuosi scritti sul retro di una foto di Opuntie a fichi rossi; una ghianda crestata; una piccola opuntia privata di spine, un ciondolo verde a forma di fico, un piccolo vetro colore magenta con sopra un biglietto.
 
Apro il barattolo e ciò che assaporo ha dentro  aroma di bosco, un gusto un po’ aspro ma così delicato che ti sembra impossibile sia fatto di fico d’india.
Ti basta guardarne il colore, sentirne in bocca l'amalgama fine che hai  evidente la percezione del grande lavoro, della passione che Margherita ha avuto nel fare le cose riuscendo a produrre tanta dolcezza da un' opuntia selvatica del Salento.
Grazie Titti
 

3 commenti:

  1. Cara Marcella, grazie non solo per i tuoi articoli, scritti con cura, scorrevolezza e buon gusto. La voglia di dare il meglio di sé e di condividere le cose belle della vita con altri è Amore. Leggerti arricchisce tutti di emozioni oltre che di esperienze. Sono stato felice nel constatare ancora una volta che le persone autentiche prima o poi si ritrovano e si riconoscono. Pensa un po': io smarrito tra i percorsi tortuosi dell'esistenza avevo perso le tracce di molte persone ma mi ha riempito il cuore di felicità sentir parlare con trasporto della storia semplice ed esemplare di mia cugina Margherita che fin da quando era ancora una bambina non ha mai smesso di cercare se stessa e di vivere coerentemente le sue idee e i suoi sogni per trovare un modo di essere in armonia con il tutto. Quella passione per la vita temprata da decenni di evoluzione interiore è più forte di qualsiasi difficoltà ed è matura per sbocciare in frutti che sono la metafora dell'esistenza: la vera bellezza non è fuori ma dentro di noi, e diventa visibile a tutti quando la mettiamo in ciò che facciamo.

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    1. I commenti ai post sono le ricompensa che mi spinge a scrivere di piante sul blog ma questo è veramente talmente affettuoso che mi imbarazza e commuove. Grazie

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  2. un profondo ringraziamento ancora a te Marcella per la tua CURA e la professionalità del tuo lavoro unito alla grande passione (che muove tutto!) e a Fab Ric per le sue incoraggianti parole che solo oggi(a quasi 2 anni di distanza -ahimè-).......leggo con infinito piacere!

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