lunedì 22 marzo 2021

Vivai Cintoli: un mix di tradizione e futuro

 
Sono arrivata a visitare questo vivaio, poco distante dal mare dei luoghi di Montalbano, seguendo il passaparola degli amici, molti dei quali progettisti del verde: “Vedrai che assortimento, vedrai che qualità di prodotto”. Ed in effetti l’azienda è una interessante  realtà produttiva ben integrata nella tradizione agricola e paesaggistica del suo territorio ma con molti progetti che la proiettando verso il futuro. La tradizione è rappresentata dai grandi e venerabili alberi di carrubo ed olivo collezionati da Guglielmo Cintoli mentre il futuro sono i suoi figli Salvatore e Francesco che dopo studi in agraria lavorano stabilmente in azienda portando avanti progetti di eco sostenibilità e di efficienza aziendale.
Guglielmo Cintoli ha cominciato la sua attività venticinque anni fa su una piccola proprietà di famiglia, riuscendo a realizzare negli anni un’azienda che a Cava d’Aliga, frazione di Scicli, produce il verde ornamentale utilizzato nei giardini dei luoghi più esclusivi del Mediterraneo,  da Porto Cervo in Sardegna alla Costa azzurra, a Malta, nonché ovviamente in tutta la Sicilia. Da vero siciliano, Guglielmo ha una grande passione per il paesaggio e la tradizione agraria della sua terra ed è per questo che colleziona olivi e carrubi secolari, veri patriarchi vegetali, che riesce a sottrarre alle ruspe che scavano e spianano il territorio per i lavori dell’autostrada Siracusa- Gela o che proprietari terrieri chiedono di estirpare, sotto la vigilanza dell’Ispettorato Forestale, per cambiare destinazione alla propria azienda.
Alberi dai tronchi contorti e vissuti,  sottratti ai forni delle pizzerie dove sarebbero sicuramente finiti, una volta sradicati, come legna da ardere. Ne possiede esemplari millenari; un olivo dei più suggestivi è chiamato  il “Saraceno” perché ha un’ età che gli ha certamente consentito di vedere gli arabi in Sicilia; un esemplare di Olea oleaster deve avere anch’esso un’età più che venerabile viste le sue dimensioni e data la lentezza di crescita della specie selvatica.
A questi giganti vegetali, recuperati tutti nelle province di Siracusa e Ragusa, è dedicata una grande superficie del vivaio, una distesa di esemplari bellissimi da cui, come dice lui stesso: E' difficile separarsi”; un poco come succede, penso io, con gli animali d’affezione dati in adozione; questi alberi verranno ceduti solo a chi saprà dimostrare di capire ed apprezzare la suggestione che questi antichi monumenti vegetali riescono ad ispirare.
Il futuro a cui guarda il vivaio è invece la ecosostenibilità, parola d’ordine da applicare sempre di più nella progettazione dei giardini mediterranei,  sostenuta attraverso un’accurata ricerca e produzione di specie autoctone mediterranee, rustiche e capaci di adattarsi ad un ambiente con scarse risorse idriche.
Euphorbia dendroides , artemisia, teucrium, achillea, timo, asfodelo, phlomis, sarcopoterium  tra le arbustive;  nepeta, ajuga, Poligonum capitatum, Phyla nodifera utilizzate come specie tappezzanti al posto del prato; uso di materiali pacciamanti innovativi; un attento recupero di varietà locali di agrumi e di fruttiferi per un miglioramento della biodiversità in giardino.
Anche l’organizzazione aziendale è basata su canoni di modernità: un grande ordine regna su tutti i reparti del vivaio dove si susseguono alberature; palme; fruttiferi; agrumi; arbusti da fiore; erbacee perenni; succulente. Più file numerate fanno un lotto, ogni pianta un cartellino, ogni movimento in entrata o in uscita è registrato in modo telematico per sapere esattamente consistenza e qualità della composizione vegetale presente in vivaio.
Ed è un piacere aggirarsi nel grande reparto dedicato alle erbacee perenni o ai piccoli arbusti avendo la certezza che ogni pianta vista o fotografata avrà la sua etichetta identificativa con il nome scientifico della specie. In futuro prossimo, inoltre, ogni pianta disporrà di un codice a barre che tramite uno smartphone consentirà di sapere in tempo reale caratteristiche ed esigenze colturali di ogni singola specie; sarà poi, presto operativo il sito aziendale di presentazione delle produzioni il cui catalogo potrà essere acquistato anche online.
Chiedo a Guglielmo  Cintoli che mi accompagna per un giro in azienda: “Chi sono i vostri abituali clienti?”: “ Noi lavoriamo molto con i progettisti del verde per la realizzazione dei loro giardini; questo rappresenta circa il 40% del totale; ci sono poi, per la restante percentuale,  i giardinieri e gli altri vivaisti che riforniamo di piante ed il Garden per soddisfare le esigenze degli hobbisti. La nostra produzione è realizzata su di una superficie che a breve, con prossime acquisizioni, arriverà a trenta ettari dei quali tre in serra fredda; per il materiale di propagazione e per i semi usiamo piante madri certificate da un punto di vista fitosanitario che alleviamo in azienda”.
Come vi ponete nei confronti delle produzioni biologiche? "E’ una prospettiva che stiamo valutando ad esempio con trattamenti che utilizzano prodotti biologici sulle palme ed in futuro vogliamo potenziare questo settore che acquisirà una importanza sempre maggiore soprattutto per partecipare agli appalti per il verde nelle aree pubbliche".
Come avete affrontato l’emergenza covid?  "E’ strano a dirsi ma il nostro settore non è stato particolarmente investito dal ciclone covid. Sarà perché molti si sono ritirati nelle ville in campagna ed avendo tempo a disposizione si sono dedicati alla realizzazione di nuovi progetti e di nuovi giardini".
I lavoro svolto dalla famiglia Cintoli in questi anni dimostra come sia possibile coniugare, in tema di verde ornamentale, la tradizione con l'innovazione in un mix  all'insegna della mediterraneità che è la chiave per realizzare giardini di sicuro successo in quanto sostenibili,  belli da vedere e facili da mantenere.

Sito web in allestimento: http://www.vivaicintoli.it/

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