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"La Sicilia" del 25 settembre 2012 |
Ma basterebbe fermarsi un attimo ed ascoltare le sagge parole di mio padre che di stagioni calde ne ha molte da raccontare avendo vissuto in Africa, al mare, che non c’è niente di strano in questo vento infuocato, non è una novità del tempo impazzito perché, si sa: “… in settembre maturano i datteri”.
Phoenix dactylifera o palma da datteri
Palmeto di Villa |
La palma da datteri è una delle specie vegetali di più antica coltivazione; nota agli egizi e poi ancora a tutte le civiltà che hanno abitato le aree desertiche dell’Africa settentrionale, dal Mediterraneo sino all’Arabia e a tutto il Medio Oriente, Phoenix dactylifera è l’unica specie di palma di area mediterranea coltivata per i suoi frutti, i datteri, bacche zuccherine utilizzate come alimento sia dagli uomini che per il bestiame, sia come frutta fresca che essiccata, la cui coltivazione ed il consumo hanno accompagnato e scandito da secoli i ritmi di vita del mondo arabo e la cultura delle popolazioni nomadi delle regioni desertiche africane. Ci vogliono temperature intorno ai 40 gradi perché i datteri giungano a maturazione ed è in settembre, che si determina questo rialzo termico nelle regioni desertiche di produzione quando aree di bassa pressione che si formano sul Mediterraneo richiamano verso la costa del nord africa un vento caldo ed asciutto che attraversa il Sahara e che gli arabi chiamano “Ghibli ettamer”, il “Ghibli dei datteri”.
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Sulle coste europee del Mediterraneo Phoenix dactylifera vegeta regolarmente ed è una palma molto utilizzata come pianta ornamentale per l’eleganza del portamento e della chioma formata da una corona di lunghe foglie pennate; a temperature non ottimali, tuttavia, i datteri non giungono a maturazione, non solo per il mancato raggiungimento di adeguati livelli termici ma anche per la rara presenza di esemplari maschili di phoenix in grado di produrre adeguate quantità di polline.
A Catania, tuttavia, come in altre città del meridione, non è difficile vedere maturare datteri su piante di phoenix poste a decoro di piazze ed aiuole cittadine; le città, in genere, tra palazzi ed asfalto, sono molto più calde delle aree agricole coltivate; le aiuole sono irrigate, il vento africano che da noi si chiama scirocco, soffia torrido e costante e, se in giro ci sono maschi di phoenix, la produzione è assicurata. Visto il caldo di settembre , anche quest'anno, dalla phoenix che troneggia davanti la scuola, potrò raccogliere la mia piccola produzione personale di dolci ed aromatici “datteri di città".
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