Continua la serie dei post sui "Giardini pubblici siciliani" di interesse botanico, esplorando, adesso, la provincia di Agrigento che ho avuto modo di visitare questa estate.
Agrigento: Giardino della Kolymbetra (Valle dei Templi). Gestito dal Fai che lo ha avuto in concessione dalla Regione Siciliana per 25 anni a partire dal 1999. E’ un parco agricolo- naturalistico esteso più di cinque ettari, situato all’interno di una stretta valle ubicata nella zona bassa dell’area archeologica agrigentina. E’ un giardino secondo la terminologia siciliana che per “giardino” intende un agrumeto percorso da canalette d’acqua (le antiche saie) utilizzate per l’irrigazione a conca. Un esempio di archeologia agraria con i resti di una fontana che al tempo dei greci colonizzatori alimentava una vasca (Kolymbetra) utilizzata come peschiera; da un punto di vista agrario è un campo catalogo delle principali e più tradizionali varietà agrumicole dell’isola. La vegetazione intorno è tipica della macchia mediterranea (euphorbia, artemisia, rosmarino) con il fondovalle caratterizzato da specie ripariali come pioppi, tamerici e salici.
Orari e costo del biglietto sono specificati nel sito che vi riporto di seguito:
http://www.fondoambiente.it/beni/informazioni-giardino-della-kolymbetra.asp
http://www.annaregge.it/it/00012/361/il-giardino-della-kolymbetra.html
Agrigento- Giardino Botanico (Nota del 18 aprile 2018)Nel corso di una recente visita ad Agrigento ho scoperto della presenza nell'area della Valle dei Templi di un Giardino Botanico gestito dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Non ho avuto modo di visitarlo ma vi rimando al link che ne descrive le caratteristiche: clicca qui Nota del 2023: ho visitato il giardino e ve ne relaziono qui:
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Agrigento: Giardino della Kolymbetra (Valle dei Templi). Gestito dal Fai che lo ha avuto in concessione dalla Regione Siciliana per 25 anni a partire dal 1999. E’ un parco agricolo- naturalistico esteso più di cinque ettari, situato all’interno di una stretta valle ubicata nella zona bassa dell’area archeologica agrigentina. E’ un giardino secondo la terminologia siciliana che per “giardino” intende un agrumeto percorso da canalette d’acqua (le antiche saie) utilizzate per l’irrigazione a conca. Un esempio di archeologia agraria con i resti di una fontana che al tempo dei greci colonizzatori alimentava una vasca (Kolymbetra) utilizzata come peschiera; da un punto di vista agrario è un campo catalogo delle principali e più tradizionali varietà agrumicole dell’isola. La vegetazione intorno è tipica della macchia mediterranea (euphorbia, artemisia, rosmarino) con il fondovalle caratterizzato da specie ripariali come pioppi, tamerici e salici.
Orari e costo del biglietto sono specificati nel sito che vi riporto di seguito:
http://www.fondoambiente.it/beni/informazioni-giardino-della-kolymbetra.asp
http://www.annaregge.it/it/00012/361/il-giardino-della-kolymbetra.html
Agrigento- Giardino Botanico (Nota del 18 aprile 2018)Nel corso di una recente visita ad Agrigento ho scoperto della presenza nell'area della Valle dei Templi di un Giardino Botanico gestito dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Non ho avuto modo di visitarlo ma vi rimando al link che ne descrive le caratteristiche: clicca qui Nota del 2023: ho visitato il giardino e ve ne relaziono qui:
Parco comunale del “Gattopardo” alias "Giardino della villa Cutò-Filangeri". In questo piccolo paese dell’agrigentino, duramente colpito dal terremoto che sconvolse il Belice nel 1968, è stato riportato a nuova vita il “Parco del Gattopardo”, residenza di campagna sin dalla metà del seicento delle nobili famiglie dei Corbara, dei Filangeri e dei Cutò e, dalla prima metà del novecento, della famiglia Tomasi di Lampedusa. E' in questa casa e nel suo giardino che Giuseppe Tomasi di Lampedusa ha vissuto anni della sua fanciullezza ambientandovi poi la storia del Principe di Salina protagonista del romanzo “Il gattopardo” dato alle stampe, postumo, nel 1958. Il museo realizzato all’interno del palazzo è di grande interesse storico, scenografico, culturale, cercando di coniugare il rigore letterario delle raccolte autografe dell’autore con le ricostruzioni di atmosfere ottocentesche che rimandano alla scene più note del film girato da Luchino Visconti nel 1963. Anche il giardino annesso alla villa è visitabile chiedendo il permesso al personale addetto alla biglietteria che vi aprirà. E’ un grande parco diviso in più aree, che dalla sua istituzione, che risale alla metà del 700, ha subito modifiche e rimaneggiamenti, oggi di difficile lettura; allo stato attuale nella composizione vegetale ricorda molto i giardini delle ville della nobiltà ottocentesca palermitana (Villa Tasca, Villa Malfitano) con grandi esemplari arborei di araucarie (Araucaria columnaris, Araucaria heterophylla), ficus (Ficus magnolioides), grevillee, palme (Livistona australis, Washingtonia robusta e W. filifera); vialetti ombrosi, fontane; resti di una serra e una voliera danno grande fascino nostalgico all’insieme. Angoli di interesse botanico sono il boschetto delle Yucche (Yucca elephantipes); il boschetto del bambù nero (Phyllostachys nigra) e la vasca d’acqua circolare, con grandi esemplari di Colocasia esculenta e papiro. Particolare valenza botanica ha poi un vetusto esemplare di Nolina longifolia che gli appassionati potranno cimentarsi a trovare ed identificare tra le grandi Yucche del parco.
Precedenti puntate:
Palermo
Catania
Messina
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