![]() |
Leonotis leonurus |
Nei giardini pubblici catanesi ho incontrato frequentemente questo strano arbusto sempreverde dalla abbondante fioritura rosso arancione. Essendo una specie proveniente dal Sud Africa nel nostro ambiente fiorisce in autunno e in questi giorni a Catania è in piena fioritura. La specie appartiene alla famiglia delle Labiatae o Lamiaceae, la stessa di salvia e menta. Etimologicamente, il nome del genere deriva dal greco e significa leon (leone) e otos (orecchio) ma è possibile trovare questa specie anche con il sinonimo Phlomis leonurus. La specie ha un portamento arbustivo formando un cespuglio o una siepe che può raggiungere
un’altezza di m 1,50, con i rami a portamento eretto. Ha foglie opposte, larghe e dentate, aromatiche se strofinate; particolare la fioritura formata da fiori arancio brillante portati in infiorescenze disposte, ad intervalli regolari, in verticilli che possono contenere sino a 60 fiori tubulari con il petalo superiore più lungo come in tutte le lamiacee. Nei paesi d’origine l’impollinazione viene fatta da piccoli uccelli impollinatori. In inverno i giardinieri tagliano le siepi di Leonurus molto basse per rinnovare la vegetazione nella primavera che segue.
Tra le curiosità reperite sul web pare che i fiori della specie, ricchi di un alcaloide, la leonurina, molto conosciuta nella medicina tradizionale per curare febbre e mal di testa, fossero utilizzati da alcune popolazioni indigene dell’Africa come sostitutivi della marijuana, fumati insieme a tabacco; per gli effetti inebrianti ed euforici indotti, la specie è nota come di “cannabis selvatica”.
![Leonotis leonurus, Africa](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8q_0OAxCjeGkaoLsTcvkZb_mlIwd6APSnqwlSvg0AEVzcP1AHQcPYTdJEErGIFdWAJxj4GKp0z0e5xJJdkYRssAiaTbMsZ7BxJqu33t4NEVmplgLoGXYCAy_DDt3JrLW8P1mxwLgrwNs/s640/Leonotis+leonorus,+Labiatae,+Catania7,+18,06,08.jpg)
Tra le curiosità reperite sul web pare che i fiori della specie, ricchi di un alcaloide, la leonurina, molto conosciuta nella medicina tradizionale per curare febbre e mal di testa, fossero utilizzati da alcune popolazioni indigene dell’Africa come sostitutivi della marijuana, fumati insieme a tabacco; per gli effetti inebrianti ed euforici indotti, la specie è nota come di “cannabis selvatica”.