Pregusto già l’arrivo delle prime arance che a giorni riempiranno le bancarelle del mercato e gli angoli delle strade. Sono le arance dorate della varietà “Navelina” dalla polpa bionda, dolce e croccante; arance californiane arrivate in Spagna negli anni 30 e poi da noi in Sicilia dove hanno trovato, in alcune aree dell’isola una nuova terra di conquista.
Gli spagnoli, al suo arrivo, chiamarono la cultivar
“Navelina” perché l’albero era di taglia più piccola rispetto alla varietà tipo
”Washington navel”; in Sicilia nel tempo
il nome è stato storpiato in “novellina”
o anche in“novellini”
per dire che i frutti sono precoci essendo questa arancia la prima a comparire sul mercato.
Non lo posso dire troppo forte che a me piacciono le naveline perché queste arance per molti siciliani (e per mio marito in particolare) non sono le "vere arance”. Si, sono succose, croccanti e dolci e non hanno semi ma, vuoi mettere un buon tarocco dal succo rosso che macchia il piatto ed ha un sapore pieno, agro ed aromatico? Le naveline sono arance gentili e penso che abbiano una particolare “affinità con il genere femminile”; sarà per quel piccolo frutticino che cresce nascosto all’interno del frutto principale e la cui presenza è rivelata all’esterno dall’ombelico o navel, una piccola apertura presente all’apice dell’arancia.
A me il frutticino delle arance Navel piace molto e ne pregusto già il sapore aromatico e succoso mentre vado sbucciando il frutto principale, ma non tutti riescono a mangiarlo: ad una mia amica, ad esempio, fa molta impressione e mi guarda sempre con grande riprovazione: "Ma non hai compassione? Come puoi mangiare senza esitazione il “figlioletto abortito dell’arancia?"