Stranezze ce n’è tante a questo mondo per chi ha sempre voglia di cambiare, ma io, invece, che non amo le sorprese vorrei che tutto rimanesse sempre uguale; stesso modo di vestire, scarpe basse e pantalone; stesso taglio di capelli senza uso di tinture; stessi amici di una vita con cui andare per giardini; stessa foto sul profilo che non voglio più aggiornare. Nella vita ho bisogno di certezze, come quelle che, per farvi capire, in campo alimentare sono per me le olive.
Ne conosco molti che non le possono sopportare, ma a me piacciono e non mi ci vuole molto a stabilire quale di esse devo consumare: o le prendo nere più o meno condite o raggrinzite come quelle infornate da usare per la pizza o le compro verdi, fatte in salamoia intere o denocciolate, connubio ideale per tutte le insalate.
Amo le olive perché su di esse non c’è niente di nuovo da scoprire; è un alimento antico, un punto fermo in un mondo volubile in continuo divenire. Questo pensavo fino a pochi giorni fa quando ho scoperto che anche tra le olive si nasconde una insospettata, imprevedibile novità.
Io le olive leucocarpe le ho comprate in occasione di una fiera da un produttore che per il semplice piacere della novità ne ha piantate una manciata di esemplari tra le tante di un nuovo oliveto.
Dove trovarlo: il produttore ha comprato le piante di Olea leucocarpa presso Vivai Russo, contrada Statella snc, 95036 Randazzo (Ct)
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Ne conosco molti che non le possono sopportare, ma a me piacciono e non mi ci vuole molto a stabilire quale di esse devo consumare: o le prendo nere più o meno condite o raggrinzite come quelle infornate da usare per la pizza o le compro verdi, fatte in salamoia intere o denocciolate, connubio ideale per tutte le insalate.
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Esiste, infatti,una varietà di olive i cui frutti a maturazione ultimata sono bianchi perché come avviene negli organismi albini, le sue drupe sono prive di pigmento. Olea europaea var. leucocarpa costituisce una popolazione di antiche varietà di olivo presenti sporadicamente in coltivazioni in alcune regioni come Toscana e soprattutto Calabria, provenienti in origine dalla Grecia. La particolarità dei suoi frutti è quella di essere privi di pigmenti antocianici che sono quelli a cui si deve, in fase di maturazione, l’inscurimento della polpa delle olive. I frutti delicati, di forma ovale e polpa carnosa, sono inizialmente verdi diventando a maturità uniformemente bianchi, con una resa in olio del tutto simile a quella riscontabile in altre varietà.
L’olio che se ne ottiene è molto chiaro e per tradizione veniva mescolato con balsamo e estratti di particolari radici per ottenere l' olio del Crisma, utilizzato per le cerimonie sacre e per alimentare le lampade nei luoghi di culto in quanto bruciando produce poco fumo; ecco perché, in Calabria, soprattutto nelle aree di origine bizantina, piante di olivo leucocarpa o leucolea, com’è in uso chiamarlo localmente, venivano piantate nei pressi dei monasteri basiliani.Io le olive leucocarpe le ho comprate in occasione di una fiera da un produttore che per il semplice piacere della novità ne ha piantate una manciata di esemplari tra le tante di un nuovo oliveto.
Dopo cinque anni dall’impianto gli olivi sono entrati in produzione e a fronte di un olio dal gusto un poco insapore hanno dimostrato di possedere, invece, una notevole piacevolezza estetica al momento dei frutti giunti a maturazione. Ed è questo, ritengo, l'utilizzo più appropriato di questa particolare varietà di olivo, un modo per dare un tocco di originalità ad un angolo di giardino mediterraneo; viceversa, per uso alimentare, dopo la fatica di averle schiacciate, tenute in acqua ricambiata per cinque giorni ed infine messe sott’olio, le olive bianche mi hanno dato una forte delusione per il loro gusto sciapo e lo scarso sapore.
E poi dite che non ho ragione quando penso che è meglio non cambiare perché a rincorrere le novità si finisce, quasi sempre, per sbagliare.Dove trovarlo: il produttore ha comprato le piante di Olea leucocarpa presso Vivai Russo, contrada Statella snc, 95036 Randazzo (Ct)