venerdì 11 dicembre 2020

Plectranthus, in balcone mai senza

 

Questi mesi di inizio inverno sono mesi tristi per il giardiniere da balcone che ha puntato tutte le sue carte sulle fioriture; non appena plumerie, brugmansie, ibischi, mandeville e thevetie hanno visto appassire gli ultimi fiori autunnali e quando anche le bulbose tardive sono andate a riposo, il balcone appare smorto, svuotato, melanconico; non ci sono fiori da annusare, boccioli da sbirciare, crescita vegetativa da controllare. Meno male che in questo mortorio ci sono loro, i plectranthus, un genere di piante sempreverdi con foglie e fusti molto aromatici che si adattano molto bene alla coltivazione in vaso.
Il genere, che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, comprende circa 350 specie di piante vivaci, semi succulente, originarie di vari ambienti dell’Australia e delle Indie anche se la maggior parte delle specie proviene dalle regioni sub tropicali dell’Africa australe. I plectranthus sono utilizzati generalmente nei giardini dei climi caldi come piante tappezzanti; nei luoghi climaticamente meno fortunati vengono coltivati in vaso come piante da appartamento o come annuali; nel clima isolano stanno bene all’aperto e nel mio balcone trovano un utile impiego come efficaci piante tappabuchi; ne stacchi un pezzetto di ramo lo metti in un vaso e da questo, pian pianino si sviluppa una nuova pianta che tende con la crescita ad acquisire un portamento ricadente.
Io in balcone ne ho diverse specie acquistate nei mercatini o propagate da piante di amici; tutte hanno fusti quadrangolari e foglie carnose e pelosette di colore verde più o meno intenso anche marginato o variegato di bianco; le foglie se strofinate o anche solo strusciate emanano un aroma particolare che qualcun associa all’incenso (Plectranthus glabratus) ed altri, come nel caso della specie Plectranthus amboinicus , all’origano, da cui l’appellativo comune di origano cubano o messicano.
La fioritura che è tipica della Lamiaceae, è estiva ma alcune piante nel mio balcone siciliano stanno preparando i fiori anche in questi giorni di Avvento;  i fiori sono in genere di colore rosa, bianchi o blu lavanda.

Leggo sul web che le specie maggiormente diffuse in coltivazione sono: Plectranthus amboinicus, Plectranthus ornatusPlectranthus verticillatus, Plectranthus fruticosus, Plectranthus caninus, chiamato anche "terrore dei gatti" poiché la pianta funge da repellente contro cani e gatti. Numerose sono le varietà che sono state selezionate sia per le fioriture dai colori più intensi sia per il fogliame che in alcuni casi presenta la pagina inferiore di un colore rossiccio che vira verso il nero. Dei plectranthus, piante così facili da coltivare, versatili e di aspetto piacevole non potrei più fare a meno e ne ho iniziato una collezione; se in estate fanno con discrezione da sfondo e da bordura verde alle specie in fiore, alla vigilia di Natale sono piante protagoniste avendo conquistato con merito un posto di prima fila nel mio balcone.

In passato ho parlato di pectranthus anche qui e qui


lunedì 16 novembre 2020

Soluzione Foliage: Anagrammi d'Autunno

Siete stati bravi a trovare i nomi anagrammati delle specie di alberi che con il loro foliage di fiamma fanno bello l'autunno? Per chi avesse avuto qualche dubbio qui di seguito la soluzione:
1
sacco cinque ecru: Quercus coccinea
2
capra multa me: Acer palmatum
3
urca urss punse: Prunus cerasus
4
lambi quadri: Liquidambar
5
gag sci yogurt noci: Cotinus coggygria
6
radix acidule: Larix decidua
7
gang bili book: Ginkgo biloba
8
ridi interpellando ufo: Liriodendron tulipifera
Alcune foto sono prese dal Web
Per gli anagrammi ho usato questo programma: https://www.blia.it/anagrammi/

domenica 15 novembre 2020

Foliage: Anagrammi d'Autunno

 

Scopri tra le seguenti parole anagrammate il nome scientifico (genere e /o specie) di alcune tra le più belle essenze arboree dal colorato foliage  autunnale.

1
sacco cinque ecru 

2
capra multa me

3
urca urss punse

4
lambi quadri

5
gag sci yogurt noci

6
radix acidule 

7
gang bili book

8
ridi interpellando ufo

lunedì 12 ottobre 2020

Gomphrena globosa, sopravvissuta alla Lidl

 

Tra le letture obbligate di inizio settimana metto da tempo, per prima, quella del volantino dei supermercati Lidl, non per i generi alimentari o per quelli vari (anch’essi meritevoli di attenzione) che sono appannaggio di mio marito, ma per la pagina delle piante in vaso che cambiano ogni settimana e vengono presentate in confezioni accattivanti e a prezzi abbordabili.

Talvolta, tra i soliti cactus ed i bulbi stagionali si ritrova qualche particolarità vegetale, in genere arbusti da fiore, qualche rampicante o piante da appartamento in confezioni mignon ed è in base all’estro del momento che decido se val la pena uscire per andarle a guardare ed eventualmente acquistare in uno dei tanti punti vendita della città. Ma una volta in negozio davanti all’angolo delle piante in vaso provo frequentemente una grande delusione soprattutto se la visita in negozio viene fatta a qualche giorno di distanza dalla data di inizio dell’offerta.
Dentro un packaging accattivante di cartone languono avvizzite piantine bisognose di cure per le quali non basterebbero che poche gocce d’acqua per evitare di dovere dare loro l’estrema unzione. Davanti a tanta sciatta e incomprensibile disattenzione invece di andare via scocciata mi faccio prendere dalla compassione e compro tutto portando alla cassa relitti vegetali che mi fanno guardare dal cassiere con l’aria di chi pensa:" Bel modo di buttare via i soldi!"
Questa estate ho comprato così d’impulso: pittosporo, datura, clematide, cestrum,  ravenala ed altro ancora sperando, una volta a casa di riuscire a portarle a miglior vita interrompendo la loro agonia; senza alcun successo tuttavia.
C’è stata solo un’ eccezione: una piccola pianta di Gomphrena globosa comprata all’inizio dell’estate che, a dispetto dello stato moribondo di partenza si è ripresa, ha accestito, è fiorita e continua a farlo anche ora che siamo in autunno. 
Se è riuscita a sopravvivere al trattamento Lidl è sicuramente una specie da fiore ultra resistente al secco che in quanto tale, da oggi in poi, non potrà mai mancare tra le piante del mio balcone.

Sito immagine

Gomphrena globosa
E’ specie erbacea perenne a portamento eretto, cespuglioso, non più alta di 35 cm, che può essere coltivata in giardino o in vaso;  originaria dell’India è appartenente alla famiglia delle Amaranthaceae. Il nome comune con cui è conosciuta in inglese è globe-amaranth o per noi amarantina globulare facendo riferimento al colore e alla forma dei fiori (dal latino globulus = globo). Pur essendo di origine asiatica si è diffusa in tutti i continenti; in ambienti ad inverno freddo viene coltivata come annuale mentre nei luoghi a clima caldo-temperato la pianta può essere coltivata anche per più stagioni rimanendo in fioritura estiva molto a lungo. Le foglie sempreverdi sono opposte, ellittiche o oblunghe, appuntite e tomentose in fase giovanile. I fiori sono piccoli e raccolti in gruppi terminali a forma di pon-pon o di bottone di colore viola scuro ma ne esistono anche varianti a fiore bianco, giallo dorato, rosa, rosso porpora che attirano insetti impollinatori e farfalle. I fiori se fatti essiccare mantengono perfettamente il colore e sono perciò molto utilizzati dai fioristi per composizioni di fiori invernali. 
Nella farmacopea tradizionale asiatica ed africana si attribuiscono al the fatto con i fiori essiccati in infusione, proprietà rilassanti ed ansiolitiche ed un potente effetto diuretico. 
Vai a sapere che portento ho in balcone, tutto merito della Lidl  e del mio buon cuore.

giovedì 1 ottobre 2020

Artemisia annua: un possibile rimedio anti covid?

Una nuvola d’oro di piccoli fiori profumati che al solo strusciarli, passandogli accanto in giardino, spandono nell’aria un delicato ma intenso profumo che ti spinge a fermarti ed annusare e da subito ti senti star bene; i fiori ed il profumo, ma anche l'aroma che si sprigiona dalle foglie, sono di una pianta che si chiama Artemisia annua che ho avuto modo di vedere  ed apprezzare nel giardino di Francesco Bufalino a Siracusa non soltanto per le sue caratteristiche ornamentali ed olfattive, ma anche perché ha una storia interessante da raccontare in quanto alcuni la ritengono un possibile antidoto al virus che sta segnando, in questi mesi, il modo di vivere e di morire dell’intera popolazione mondiale.
Sito immagine
Francesco che la coltiva da un po’ e che se la ritrova vagabonda in molti angoli del giardino ne è un convinto supporter perché si è molto documentato sulle proprietà medicinali di questa pianta e in piena pandemia ha avuto conferma delle sue convinzioni sentendo la dichiarazione del Presidente del Madagascar Andry Rajoelina che ha attribuito all’artemisia, specie molto diffusa sul territorio della sua isola, proprietà curative e preventive anticovid (ancora non confermate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), promuovendo altresì nel suo paese il consumo di una bevanda locale (Covid-Organics ) da lui stesso molto consumata, a base di estratti di artemisia. 
Le proprietà curative di Artemia annua sono note alla medicina tradizionale cinese da più di 1700 anni e l’utilizzo della specie denominata in lingua locale qinghaosu è stato descritto e provato come rimedio efficace per il trattamento di molte malattie, prima fra tutte la malaria, ma anche per alleviare il dolore e combattere la febbre intermittente. 

Nel 1972 la ricercatrice cinese Tu YouYou dopo una ricerca decennale trascorsa a studiare i rimedi della medicina popolare cinese si è resa conto delle potenzialità mediche di Artemisia annua mettendo a punto un metodo di estrazione a freddo della artemisinina, principio attivo presente nella pianta, da utilizzare come prodotto antimalarico naturale; la pubblicazione dei suoi studi le valse il Nobel per la medicina nel 2015. Recentemente in Cina, alla ricerca spasmodica di un medicamento capace di contrastare gli effetti del Covid19, l’estratto di Artemisia annua, sotto forma di compresse, è stato provato in piena pandemia dimostrando una certa efficacia nel contrastare i sintomi della malattia.

Commercializzano anche una specie di zampirone alla artemisia che bruciato serve per disinfettare e profumare gli ambienti chiusi.
Caratteri botanici della specie
Artemisia annua è specie di origine asiatica (Cina continentale)  ma è diventata ubiquitaria per le sue notevoli capacità di diffusione ed adattamento, tanto da essere considerata in alcuni casi invasiva e potenzialmente dannosa in quanto, a causa dell'abbondante polline prodotto, può risultare specie allergenica.
La famiglia di appartenenza è quella delle Asteraceae che è probabilmente una tra le più vaste tra le Angiosperme mentre il Genere Artemisia comprende piante aromatiche e medicinali generalmente erbacee o arbustive come l’assenzio ed il dracunculus (dragoncello). 
Artemisia annua ha un portamento erbaceo e si comporta in genere da annuale; l’asse fiorale è eretto e le foglie sono ovate pennatosette e molto aromatiche.
I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia composte da moltissimi piccoli capolini di colore crema paglierino che producono una grande quantità di polline.
La polvere ottenuta dalla macinazione della parte terminale delle foglie,  come quella di altre Asteraceae, trova impiego come fitofarmaco naturale contro numerosi insetti patogeni; proprio per questo motivo la coltivazione della specie potrebbe trovare spazi commerciali per il reperimento del principio chimico il cui quantitativo a livello mondiale viene ancora considerato insufficiente. 
Io, indipendentemente dalle possibilità di  coltivare Artemisia annua per le sue proprietà in campo medico o in agricoltura, se avessi un giardino le troverei un angolino, anche solo per il suo aroma che ho letto ricorda il vermouth: sarà forse per questo che a stropicciarla mi viene subito il buon'umore?

sabato 12 settembre 2020

Soluzione Cruciverba botanico settembre 020

Orizzontali: 1: Una natans in acquari e vasche d’acqua; 7: Unità di misura in agrimensura; 8: Abbreviazione standard del Genere di Orchidaceae Peristeria; 9: Sinonimo di Vieraea laevigata, specie endemica delle scogliere di Tenerife; 12: fiori delle Asteraceae dalle note proprietà antistaminiche ed antinfiammatorie; 14: Organizza il Chelsea Flower Show; 15: prefisso avversativo latino per indicare in alcune specie il contrario di un carattere peculiare; 16: Abbreviazione di nome latino che sta ad indicare nota di chiarimento posta in fondo a un testo scritto; 17: alberi famosi per il loro foliage d’autunno; 19: …l’ombelico dei legumi; 20: Genere della famiglia delle Orchidaceae dedicato a Pieter van der Aa; 21: Genere del mais; 22: Sigla internazionale del paese di cui è endemica la specie Cedrus libani var. brevifolia;

Verticali: 1: Vi ha sede il Giardino della Minerva; 2: Abbreviazione Standard del Genere di Orchidea Arundina; 3: Vescovo del Sud Africa, a lui sono dedicate specie dei Generi Drosanthemum, Lampranthus, Ruschia; 4: Erba di San Giovanni; 5: Genere di bulbose della Famiglia delle Amaryllidaceae che annovera specie dell’Africa australe; 6: Protagoniste color “malva” di un quadro di Claude Monet; 10: prime due lettere del nome del Genere della cocciniglia cotonosa degli agrumi; 11: Genere di alberi della Famiglia delle Rubiaceae descritto da Loureiro nella Flora della Cochinchina; 13: Iniziali del nome di orticoltore, botanico e scrittore americano, co-fondatore dell'American Horticultural Sciences Society e suo primo presidente; 17: espansione membranosa di alcuni frutti come le samare; 18: John, naturalista inglese padre della storia naturale britannica considerato il fondatore della moderna botanica; 19: abbreviazione latina Id est;
 

venerdì 11 settembre 2020

Cruciverba botanico settembre 020

Orizzontali: 1 Una natans in acquari e vasche d’acqua; 7: Unità di misura in agrimensura; 8: Abbreviazione standard del Genere di Orchidaceae Peristeria; 9: Sinonimo di Vieraea laevigata, specie endemica delle scogliere di Tenerife; 12: fiori delle Asteraceae dalle note proprietà antistaminiche ed antinfiammatorie; 14: Organizza il Chelsea Flower Show; 15: prefisso avversativo latino per indicare in alcune specie il contrario di un carattere peculiare; 16: Abbreviazione di nome latino per nota di chiarimento posta in fondo a un testo scritto; 17: alberi famosi per il loro foliage d’autunno; 19: …l’ombelico dei legumi; 20: Genere della famiglia delle Orchidaceae dedicato a Pieter van der Aa; 21: Genere del mais; 22: Sigla internazionale del paese di cui è endemica la specie Cedrus libani var. brevifolia;

Verticali: 1: Vi ha sede il Giardino della Minerva;2: Abbreviazione Standard del Genere di Orchidea Arundina; 3: Vescovo del Sud Africa, a lui sono dedicate specie dei Generi Drosanthemum, Lampranthus, Ruschia; 4: Erba di San Giovanni; 5: Genere di bulbose della Famiglia delle Amaryllidaceae che annovera specie dell’Africa australe; 6: Protagoniste color “malva” di un quadro di Claude Monet; 10: prime due lettere del nome del Genere della cocciniglia cotonosa degli agrumi; 11: Genere di alberi della Famiglia delle Rubiaceae descritto da Loureiro nella Flora della Cochinchina; 13: Iniziali del nome di orticoltore, botanico e scrittore americano, co-fondatore dell'American Horticultural Sciences Society e suo primo presidente; 17: espansione membranosa di alcuni frutti come le samare; 18: John, naturalista inglese padre della storia naturale britannica considerato il fondatore della moderna botanica; 19: abbreviazione latina Id est;


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domenica 6 settembre 2020

Basella alba o Spinacio di Malabar

Informazioni botaniche in breve
Basella alba è una specie erbacea perenne, volubile,  di origine tropicale e sub tropicale conosciuta anche con il nome comune di Spinacio di Malabar o di Ceylon che ne indica l’area geografica di provenienza. La specie viene utilizzata nei paesi d’origine come ortaggio estivo usandone, crude o bollite, le foglie carnose ed i giovani germogli; è tuttavia considerata anche una specie ornamentale rampicante dal fusto volubile, carnoso e robusto alla base, che riesce in breve a ricoprire grandi superfici in giardino salendo in verticale su pali e recinzioni. I fiori,  di non grandi dimensioni, sono bianchi, rosa o rossi e  danno luogo a piccoli frutti violacei dalla consistenza simile ai chicchi d’uva che una volta maturi  vengono talvolta utilizzati per produrre un colorante blu-violaceo usato in campo alimentare, cosmetico o come inchiostro.
La specie Basella alba appartiene alla famiglia delle Basellaceae cui fanno capo molto specie erbacee perenni a portamento lianoso come ad esempio, Anredera cordifolia chiamata anche Baussingaultia baselloides, specie usata nei giardini per ricoprire ampie superfici con sviluppo in altezza, ritrovandola, talvolta, anche nelle campagne, allo stato inselvatichito, dove si avviluppa con agilità sui pali della luce. Un diffuso sinonimo botanico per indicare lo spinacio indiano è anche Basella rubra a causa del colore rossastro dei piccioli fogliari e dei fusti.
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Le foglie della basella sono ascellari, di colore verde scuro,  spesse, carnose e di forma ovata; una volta cotte hanno la stessa consistenza e sapidità degli spinaci sostituendoli  nell'alimentazione estiva, nei paesi tropicali a clima caldo umido.
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Studi hanno evidenziato un notevole contenuto di vitamine, sali minerali ed antiossidanti nelle foglie della basella che può essere coltivata sia in pena terra che in vaso come perenne o, più spesso, come annuale. La specie si riproduce da seme ma anche, in modo molto più rapido ed efficace, per talea di tralcio.
Io l’ho incontrata per la prima volta questa estate trovandola in due vivai e anche su una bancarella al mercato, segno che anche da noi sta cominciando a diffondersi e l’ho coltivata in vaso, in balcone, dove è ascesa rapidamente fino al climatizzatore; le foglie mangiate a crudo come mi è capitato di fare da Natale Torre hanno un gusto di erbaccia se paragonato a quello dei veri spinaci ma, de gustibus….. agli indiani piace.
 
 Dove trovarlo: Vivai Torre a Milazzo  e Vivaio Tomarchio a Santa Venerina (Ct)

domenica 30 agosto 2020

Plumeria obtusa, reginetta dell'estate

Il profumo dei fiori è un ingrediente essenziale per comporre quell’alchimia speciale che fa di terrazze e giardini i luoghi privilegiati dove trascorrere al fresco le sere d’estate: gelsomini, cestrum, carissa, mandevilla, tabernaemontana, gardenia, murraja, tuberosa, plumerie sono tutte specie profumate, che è possibile coltivare in vaso o in piena terra nei giardini mediterranei, la cui presenza reputo indispensabile perché gli spazi verdi in estate diventino il luogo di relax a loro demandato.
Le plumerie in questo senso hanno un ruolo speciale perché la qualità del profumo che i fiori di ogni singola pianta sprigionano è un mix particolare di aromi esotici e fruttati che arrivando al naso rilassano la mente rendendo il caldo più tollerabile.
Tra tutte le plumerie che questa estate ho annusato girando per collezioni di appassionati e di vivai mi è rimasto indelebile il ricordo dell’impronta olfattiva del profumo dei fiori di Plumeria obtusa.
 
E’ questa una specie dai fiori bianchi che sino ad oggi ho colpevolmente snobbato impegnata a rincorrere le sfumature di colore ed il profumo delle varietà super colorate di Plumeria rubra che in questi anni hanno monopolizzato il mercato. 
Ma osservandone con attenzione il portamento aggraziato, le foglie carnose, i fiori di un bianco virginale e di una fragranza celestiale, ho preso l’insindacabile decisione di eleggere, per quest’anno, Plumeria obtusa reginetta dell’estate.
Per tributare il doveroso omaggio a questa specie che ho deciso di sponsorizzare, di seguito vi propongo una serie di informazioni per convincervi ad aggiungerla, se già non l’avete fatto, nella vostra personale collezione di fragranze estive floreali per i vostri spazi a verde .
Plumeria obtusa è una delle nove specie che, secondo la classificazione di The Plant List, appartengono al Genere Plumeria attribuito alla importante famiglia delle Apocynaceae; la specie, che viene spesso indicata con il nome comune di Albero pagoda o Frangipane bianco,  è originaria, come altre plumerie, delle isole dei Caraibi e di molti paesi dell’ America Centrale ed è ampiamente coltivata in regioni a clima tropicale sia in Africa orientale che in Asia, resistendo in pien'aria all’inverno delle zone climatiche USDA 10-12; per le aree poco al di sotto della zona 10, che in Italia si individuano lungo le aree costiere delle Isole e delle regioni più meridionali, la specie deve essere coltivata in vaso in modo da ritirarla al chiuso in inverno; in aree climaticamente più fredde può essere coltivata in serra.

https://www.alamy.it/foto-immagine-il-frangipani-tree-nome-scientifico-plumeria-obtusa-hoi-an-quang-nam-provincia-vietnam-115019313.html?pv=1&stamp=2&imageid=795AB175-2C61-4371-B840-DE92F0D48693&p=15241&n=0&orientation=0&pn=1&searchtype=0&IsFromSearch=1&srch=foo%3dbar%26st%3d0%26pn%3d1%26ps%3d100%26sortby%3d2%26resultview%3dsortbyPopular%26npgs%3d0%26qt%3dfrangipani%2520tree%26qt_raw%3dalbero%2520di%2520frangipane%26lic%3d3%26mr%3d0%26pr%3d0%26ot%3d0%26creative%3d%26ag%3d0%26hc%3d0%26pc%3d%26blackwhite%3d%26cutout%3d%26tbar%3d1%26et%3d0x000000000000000000000%26vp%3d0%26loc%3d0%26imgt%3d0%26dtfr%3d%26dtto%3d%26size%3d0xFF%26archive%3d1%26groupid%3d%26pseudoid%3d%26a%3d%26cdid%3d%26cdsrt%3d%26name%3d%26qn%3d%26apalib%3d%26apalic%3d%26lightbox%3d%26gname%3d%26gtype%3d%26xstx%3d0%26simid%3d%26saveQry%3d%26editorial%3d1%26nu%3d%26t%3d%26edoptin%3d%26customgeoip%3d%26cap%3d1%26cbstore%3d1%26vd%3d0%26lb%3d%26fi%3d2%26edrf%3d%26ispremium%3d1%26flip%3d0%26pl%3d
Sito Web
Nei paesi di origine la specie si presenta come un grande arbusto o un piccolo albero dalla chioma sempreverde di forma irregolare o arrotondata, mentre dove le temperature invernali sono fredde, la specie perde le foglie e lo sviluppo è molto più contenuto.
I rami della pianta sono molto numerosi e succulenti e talvolta, nelle piante adulte, presentano protuberanze a forma di pomello. 
 
Le foglie picciolate sono scure e coriacee, disposte in modo alternato e raggruppate all’estremità dei rami; hanno la punta arrotondata e numerose nervature secondarie parallele che corrono dalla mezzeria ai margini della foglia. Rispetto alle foglie di Plumeria rubra quelle della obtusa sono più piccole e larghe ed hanno apice smussato ed arrotondato (da cui l’epiteto specifico) ed il margine leggermente ondulato.
 
foglie di Plumeria rubra

Frequente, anche se in modo variabile, la presenza di una peluria leggera localizzata sul peduncolo e lungo la nervatura principale; sia le foglie che i rami se incise anche leggermente emettono, come in tutte le Apocynaceae, una sostanza lattiginosa irritante
I fiori hanno una corolla a cinque petali bianchi, obovati, cerosi, con centro giallo che si fondono alla base formando un breve tubo a forma di imbuto e sono portati in pannocchie ad ombrello che spuntano all’ascella delle foglie, su un picciolo lungo e spesso. Nei paesi tropicali la fioritura si verifica tutto l’anno, nel nostro ambiente è limitata ai mesi più caldi dell’estate. I fiori sono di breve durata ed emanano un profumo forte e intenso, particolarmente di notte, a richiamare le falene che dovrebbero impollinarli.
I frutti sono follicoli che rimangono verdi a lungo sulla pianta; quando finalmente diventano marroni si aprono spontaneamente liberando semi alati.
Plumeria obtusa nei paesi tropicali è molto apprezzata per la forma attraente e per la magnifica fioritura ed è spesso utilizzata in prossimità di luoghi di culto o di cimiteri in quanto secondo i malesi e gli indiani la caratteristica di fare cadere i suoi fiori bianchi al mattino rappresenterebbe un’offerta per i morti, tanto da essere chiamata Singapore graveyard flower tree   o Fiore del cimitero; perciò, così come da noi per i crisantemi, pur apprezzandola non molti in quei luoghi  sono propensi a tenerla nel giardino di casa.
Non sono molte le cultivar di Plumeria obtusa coltivate: quella comunemente chiamata Singapore è la specie tipo; della stessa c’è una variante rosa denominata “Singapore pink” . L'anno scorso tra le tante plumerie della collezione Bufalino ho fotografato una cultivar di obtusa dai fiori rosa pesca di estrema bellezza.
Ne esiste poi una variante riconosciuta da The Plant List che è Plumeria obtusa var. sericifolia che evidentemente, dato l'attributo specifico, è più pelosa.
Sono riuscita a convincervi?  Spero di si ma non importa, la decisione è presa:  Plumeria obtusa è quest'anno  la reginetta della mia estate.
 


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