Si è svolta, questo fine settimana, la seconda edizione della Festa dei gerani organizzata dal vivaio Malvarosa di Filippo ed Agata Figuera, a Carruba di Giarre, vicino Catania. La manifestazione, soprattutto nella giornata di domenica, ha visto la partecipazione di un gran numero di visitatori richiamati dalle molteplici attività previste dal programma e dalla piacevole atmosfera che in queste feste in genere si respira, merito indiscusso del grande senso di ospitalità ed accoglienza di Filippo ed Agata che sono padroni di casa eccezionali, capaci di aprire ad un pubblico ogni anno più numeroso ed in modo totalmente gratuito, non solo le grandi serre del vivaio ed il giardino, dove torme di bambini ieri scorrazzavano felici, ma anche ogni angolo fruibile della loro antica e bella casa.
Il tempo è stato instabile, soprattutto nella giornata di sabato, consentendo tuttavia di svolgere le attività come da programma che prevedeva in mattinata un percorso guidato in giardino e all'interno delle serre per conoscere, in compagnia di Filippo Figuera, le numerosissime specie e varietà di pelargoni, comunemente chiamati gerani, coltivate in vivaio.
Nel pomeriggio, tra rannuvolamenti poco rassicuranti ed un venticello che spirava gelido dall’Etna innevata, si è parlato, in giardino, di rose botaniche insieme ad Arnaud Duquennoy titolare del vivaio Mondo Rose di Firenze, ospite d’onore della manifestazione.
La domanda ricorrente a cui si è cercato di dare risposta è stata: "quali specie di rosa è possibile utilizzare nei giardini caldi ed assolati del Sud?", Arnaud da appassionato di rose botaniche ha indicato come particolarmente adatte per le regioni a clima caldo alcune specie di origine cinese e i relativi ibridi (Rosa chinensis, Rosa levigata, Rosa bracteata, Rosa wichuraiana R. mutabilis) capaci, grazie al carattere della rifiorenza, alla robustezza ed adattabilità, di fare bello il giardino mediterraneo per un lungo periodo dell'anno che va dall’autunno, all’inverno, fino alla primavera inoltrata, svolgendo poi, un periodo di meritato riposo in estate. In altri termini con le rose è meglio cercare di sfuggire la stagione calda estiva utilizzando specie che la attraversano in stato di riposo piuttosto che spendere grandi energie in termini di acqua di irrigazione e cure colturali per specie dalla bella fioritura primaverile ma assai sofferenti poi, per tutto il periodo estivo.
Domenica, grazie ad una tiepida giornata di primavera e ad una mattinata ricca di iniziative, alcune delle quali dedicate ai bambini, il pubblico è arrivato ancora più numeroso del giorno precedente per seguire le due relazioni previste nel programma di giornata, la prima delle quali è stata svolta da Laura Gugliemone, responsabile dell'Erbario all'Orto Botanico di Torino, che è scesa giù in Sicilia per relazionare un interessantissimo intervento dall’intrigante titolo: “Fior da pipistrelli e malva d’Egitto: storie di pelargoni tra sette e ottocento”.
Dal Sud Africa all’Olanda seguendo, nella prima metà del 1600, le rotte commerciali della Compagnia delle Indie, giunge in Europa il primo esemplare di pelargonio, dall’aspetto, in verità, non tanto entusiasmante se è vero che ad esso viene dato il nome di Pelargonium triste. Comincia da questa data un lungo ed interessante excursus sulla storia della classificazione del Genere e la progressiva diffusione di specie ad esso attribuito, ricostruendone le tappe della relativa introduzione in Europa ed Italia attraverso lo studio di trattati di botanica ed antichi erbari, alcuni dei quali conservati a Torino ed ancora oggi perfettamente integri e dai colori vivissimi.
Nel pomeriggio un appuntamento molto atteso soprattutto dagli spettatori più anziani; si parlava infatti di alimurgia o uso alimentare delle erbe spontanee nell'intervento effettuato da Fabio Morreale dell’Associazione Natura Sicula che ha illustrato il suo libro "Piante spontanee alimentari in Sicilia".
Cardella, senapa, segale, caulicello, finocchietto sono, infatti, erbe spontanee molto conosciute ed apprezzate in Sicilia sia raccolte direttamente in campagna che acquistate nei mercati locali, il cui consumo rappresenta ancora oggi una quota importante della dieta alimentare del luogo.
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Il tempo è stato instabile, soprattutto nella giornata di sabato, consentendo tuttavia di svolgere le attività come da programma che prevedeva in mattinata un percorso guidato in giardino e all'interno delle serre per conoscere, in compagnia di Filippo Figuera, le numerosissime specie e varietà di pelargoni, comunemente chiamati gerani, coltivate in vivaio.
Nel pomeriggio, tra rannuvolamenti poco rassicuranti ed un venticello che spirava gelido dall’Etna innevata, si è parlato, in giardino, di rose botaniche insieme ad Arnaud Duquennoy titolare del vivaio Mondo Rose di Firenze, ospite d’onore della manifestazione.
La domanda ricorrente a cui si è cercato di dare risposta è stata: "quali specie di rosa è possibile utilizzare nei giardini caldi ed assolati del Sud?", Arnaud da appassionato di rose botaniche ha indicato come particolarmente adatte per le regioni a clima caldo alcune specie di origine cinese e i relativi ibridi (Rosa chinensis, Rosa levigata, Rosa bracteata, Rosa wichuraiana R. mutabilis) capaci, grazie al carattere della rifiorenza, alla robustezza ed adattabilità, di fare bello il giardino mediterraneo per un lungo periodo dell'anno che va dall’autunno, all’inverno, fino alla primavera inoltrata, svolgendo poi, un periodo di meritato riposo in estate. In altri termini con le rose è meglio cercare di sfuggire la stagione calda estiva utilizzando specie che la attraversano in stato di riposo piuttosto che spendere grandi energie in termini di acqua di irrigazione e cure colturali per specie dalla bella fioritura primaverile ma assai sofferenti poi, per tutto il periodo estivo.
Rosa mutabilis |
Dal Sud Africa all’Olanda seguendo, nella prima metà del 1600, le rotte commerciali della Compagnia delle Indie, giunge in Europa il primo esemplare di pelargonio, dall’aspetto, in verità, non tanto entusiasmante se è vero che ad esso viene dato il nome di Pelargonium triste. Comincia da questa data un lungo ed interessante excursus sulla storia della classificazione del Genere e la progressiva diffusione di specie ad esso attribuito, ricostruendone le tappe della relativa introduzione in Europa ed Italia attraverso lo studio di trattati di botanica ed antichi erbari, alcuni dei quali conservati a Torino ed ancora oggi perfettamente integri e dai colori vivissimi.
Nel pomeriggio un appuntamento molto atteso soprattutto dagli spettatori più anziani; si parlava infatti di alimurgia o uso alimentare delle erbe spontanee nell'intervento effettuato da Fabio Morreale dell’Associazione Natura Sicula che ha illustrato il suo libro "Piante spontanee alimentari in Sicilia".
Cardella, senapa, segale, caulicello, finocchietto sono, infatti, erbe spontanee molto conosciute ed apprezzate in Sicilia sia raccolte direttamente in campagna che acquistate nei mercati locali, il cui consumo rappresenta ancora oggi una quota importante della dieta alimentare del luogo.
Senapa alias Brassica nigra |
A conclusione della manifestazione, il pubblico è sembrato particolarmente soddisfatto di questa "due giorni in compagnia dei pelargoni" che ha consentito non solo di effettuare i primi acquisti fioriti di stagione per fare più belli i balconi ed i giardini di casa ma che ha dato la possibilità a molti di conoscere, grazie all’ospitalità di Filippo ed Agata, Arnaud, Laura e Fabio, persone competenti, preparate ed appassionate del loro lavoro, capaci di trasmettere parte della loro passione ad un pubblico che, ne sono sicura, le ha molto apprezzate.