lunedì 26 giugno 2023

Pannocchie da mare

 

Quest’anno il primo giorno di mare ha avuto un sapore davvero speciale, innanzitutto per il luogo che, a Catania, non è stato il nostro solito lido abituale il cui costo per cabina ed ingressi è andato così tanto a lievitare insieme a regole, norme e cavilli che ci siamo convinti, quest’estate a rinunciare a consolidate consuetudini decennali, per esplorare nuove opportunità balneari. La prima di queste, la più banale è stata quella di scegliere la completa gratuità di una delle tante spiagge libere comunali, distribuite sul litorale catanese. Prima cosa da imparare è che pur essendo una spiaggia “libera” ci sono regole da rispettare: ombrelloni nelle retrovie ed in prima fila solo i fanatici del sole senza se e senza ma. Ci sono i servizi, ci sono le docce, c’è il bar e anche gli spogliatoi e per quanto riguarda l’utenza, ci sono tante famiglie, come noi, desiderose di un po’ di relax.

rendere particolare il vissuto di questa primo approccio al nuovo mare, mentre metto i piedi in acqua a tastarne temperatura e pulizia passa sul bagnasciuga un carretto tirato da un ragazzo di colore. Cosa venderà? non cianfrusaglie, non teli da mare, non bibite fresche ne cocco bello ma pannocchie di mais da arrostire al momento su di un braciere a carbone, servite condite con sale ed olio su una foglia di pannocchia a mo’ di piatto. Una novità assoluta in fatto di beach food sul litorale catanese.

E nonostante la temperatura sia già canicolare decido di acquistare le mie prime pannocchie da mare. Abdul è un giovane, pieno di iniziativa come molti marocchini suoi connazionali; sfoglia la pannocchia a me destinata e la mette a cuocere in un piccolo contenitore dove crepita il carbone.
Mi dice che è la prima volta che viene a Catania ma di essere un habitué di altre coste come il litorale romano. Gli chiedo da dove proviene il suo mais che da noi non è una coltivazione usuale  e mi dice che Palermo è il luogo di produzione delle sue pannocchie da asporto che con buona diffusione vengono bollite, in città, in grandi pentoloni agli angoli delle strade o arrostite su postazioni fisse a testimoniare una volta di più come è grande la diversità, anche dal punto di vista alimentare, tra i due versanti della Sicilia.
"Quanta strada hai fatto tirando il tuo carretto?": "Ho cominciato da poco e siamo in tre che ci dividiamo il percorso lungo il litorale"; "quante pannocchie hai venduto?" : "E’ il mio primo giorno ed al momento ne ho vendute solo due, le tue". Saluto Abdul augurandogli un buon inizio di stagione e sotto l’ ombrellone addento con circospezione la pannocchia ancora calda.

Il mais ha un buon sapore, i chicchi sono morbidi e si staccano facilmente inglobando lingua e denti in un pastazzo gradevole. Non so che fortuna potranno avere sul litorale catanese Abdul e le sue pannocchie da mare ma è certo che sarà assolutamente da evitare di dirne ad altri la provenienza: per me che sono ennese non fa differenza ma per molti dei locali sapere che le pannocchie da acquistare provengono da Palermo Capitale potrebbe essere un imperdonabile peccato mortale, su cui non sarebbe possibile sorvolare .

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