giovedì 26 ottobre 2017

Che pianta è questa?: Maclura pomifera

 
Domanda:
Durante una escursione ad un’antica masseria siciliana nel territorio di Monterosso Almo, mi sono imbattuto in un albero dai frutti assai strani; saprebbe dirmi di che pianta si tratta?
Risposta:
Non è molto frequente incontrare questo piccolo albero dalla chioma aperta ed  irregolare nei parchi o nei giardini mediterranei ma se si ha la ventura di osservarlo quando è in fruttificazione lo si può riconosce facilmente perché i suoi frutti sono quanto di più strano si possa immaginare: pomi di colore verde acido, grossi come palle da tennis ed altrettanto tenaci, dalla superficie corrugata simile a certi labirinti di Keith Haring dove le linee si inseguono in un sinuoso movimento artistico.
 
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Maclura pomifera è specie appartenente alla famiglia delle Moraceae così come il gelso. E’ un albero a crescita molto rapida che in letteratura viene indicato come di media grandezza con corteccia grigio aranciata; la specie è originaria del Nord America dove è conosciuta come Spino o Moro degli Osagi o anche Horse apple.
La pianta ha rami che portano spine ascellari lunghe e robuste ed un legno estremamente duro e resistente con il quale le popolazioni indigene costruivano archi da caccia; oggi è usato per pali da recinzione, traversine per la ferrovia o oggetti decorativi. E’ un albero a foglia caduca molto ornamentale in autunno per il colore giallo limone delle foglie cadenti che sono semplici, appuntite ed alterne; in estate il fogliame è di un bel colore verde lucente sulla pagina superiore, più scuro sul retro. 
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Per quanto riguarda la fioritura la specie è dioica cioè con piante che portano fiori di un solo sesso; è ovvio che le piante che fruttificano sono quelle con fiori femminili e nei paraggi deve essere presente anche una pianta con fiori maschili anche se gli individui femminili possono produrre frutti sterili da fiori non impollinati. 
Lo strano frutto che si produce è botanicamente un sincarpo cioè l’unione di più drupe derivanti da un solo fiore o più fiori saldati insieme e si presenta di consistenza legnosa con una polpa che, tagliata, trasuda un lattice appiccicoso che ingiallisce all’aria; il frutto contiene pochi semi difficili da estrarre e non è commestibile;  pare inoltre che in America gli attribuiscano proprietà insettifughe, usandolo, tagliato,  contro le mosche. Per la riproduzione è possibile interrare tutto il frutto sperando che da esso si abbia la germinazione di qualche seme.
La specie è stata introdotta in Europa alla fine dell’Ottocento come specie succedanea al gelso per la produzione della seta ma la sua utilizzazione e conseguente diffusione è stata sporadica ed è un peccato perché questo albero ha un aspetto molto aggraziato, cresce rapidamente e, se potato, per le sue robuste  spine, può essere utilizzato per realizzare siepi difensive; ne esistono tuttavia anche varietà inermi. 

 

lunedì 16 ottobre 2017

Radicepura Garden Festival, ultimo atto

Sono già passati sei mesi dal giorno dell’inaugurazione del Radicepura Garden Festival, la prima edizione del più importante evento dedicato al Garden Designer e all’Architettura del Paesaggio in ambito Mediterraneo, fortemente voluto ed organizzato nel breve spazio di due anni dalla famiglia Faro che gestisce, con la seconda generazioni, i Grandi Vivai di famiglia che hanno sede a Giarre, in Sicilia.
Con l’approssimarsi della manifestazione conclusiva che avrà luogo il 21 ottobre vorrei consigliare, a chi non è ancora andato,  di approfittare di questi ultimi giorni per visitare il parco dove ha sede il Festival, unico nel suo genere in terra meridionale.
Non conosco il numero di visitatori paganti che hanno visitato la mostra in questi mesi di apertura ma ritengo, sperando di sbagliarmi,  che il Festival sia stato un grande evento da noi siciliani un poco snobbato; ho infatti visitato il parco di Radicepura diverse volte ed ho partecipato a numerose iniziative ma il pubblico pagante è sempre stato numericamente non adeguato all’ importanza delle iniziative proposte;  forse il costo del biglietto non esattamente popolare o forse colpa delle temperature bollenti di questa estate; in effetti  in luglio  bisognava essere molto motivati per decidere di partecipare sotto l'implacabile sole siciliano  alle “Chiacchierate in Giardino” con gli esperti  ma, spiace dirlo, anche se era in corso un vero nubifragio, eravamo veramente troppo pochi ad ascoltare l’interessantissima relazione del vivaista Natale Torre sui fruttiferi tropicali che è possibile coltivare in Sicilia.

Il pubblico, invece, ha partecipato in buon numero agli appuntamenti serali con Drop, l'aperitivo in musica, organizzati nei fine settimana. Complice il calar della sera, zanzare permettendo, la visita dei giardini al tramonto con apericena musicale è stata un'iniziativa, come ho avuto modo di sperimentare, di assoluta gradevolezza.
 
Ora che siamo in chiusura posso dirlo che mi sono molto divertita a girovagare tra le 14 installazioni del Garden Festival realizzate sulla base dei  progetti vincitori di un concorso d’idee per giovani designer sul tema della “Ispirazione mediterranea”, a cui sono state affiancate sia installazioni di affermati garden designer internazionali come Michel Péna, Stefano Passerotti, James Basson e Kemelia Bin Zaal che opere di artisti di Land Art come François Abélanet , Alfio Bonanno ed Emilio Isgrò (la sua realizzazione : “Il Sogno di Empedocle”, sarà inaugurata il 21 ottobre, nel giorno della chiusura). 
Dall’osservazione delle piante in vaso utilizzate per le diverse installazioni, tutte provenienti dai Vivai Faro, ho potuto constare come sia possibile armonizzare in giardino le specie spontanee tipiche dell’ambiente mediterraneo con altre di provenienza esotica.
Sono state usate, infatti, nella realizzazione dei giardini presenti al Festival, moltissime specie spontanee tipiche del clima mediterraneo che oggi vengono prodotte con tecniche  vivaistiche per standard e quantità; vederne l’effetto estetico all’interno di un giardino,  riuscendo a seguirne l'evoluzione nel corso della stagione estiva che è il punto dolente di qualsiasi discorso di giardinaggio in area mediterranea, è stata un'esperienza molto istruttiva.
Il giallo di Jacobaea marittima ubsp. Sicula, Euphorbia dendroides, Bupleurum fruticosum Pellenis maritima, Glaucium flavum, Santolina chamaecyparissus, Phlomis fruticosa, Spartium junceum hanno reso elettrizzante la tarda primavera; la torrida estate è trascorsa all’insegna dei toni cupi dei Teucrium, delle aromatiche come timo, rosmarino, lavandula con mirto, carrubi e lentischi. 
 
L’autunno è arrivato con un onda in movimento di sinuose graminacee come Stipa tenacissima, Pennisetum setaceum, Festuca glauca.
E' un vero peccato che l'esperienza si concluda; giorno 21 ottobre ci sarà il gran finale, con la partecipazione di alcuni progettisti ed i componenti della giuria; un evento, almeno questo, a cui bisognerebbe non mancare.

 

sabato 7 ottobre 2017

Soluzione Cruciverba botanico settembre 2017


Orizzontale:  1: Genere cui appartiene il mais; 4:  Contiene le spore nei funghi Attinomiceti;  7:  Genere di piante descritte da Linneo cui appartengono gli olmi; 8:  Abbreviazione standard genere Orchida Epibrassavola;  10: prima parte del nome latino di importante genere di  piante arboree che attesta la supposta qualità dei frutti di guarire le malattie dei cavalli; 12: Il Genere del melo cotogno; 13: Iris narcissiflora;  15: sigla di identificazione di emulsione per concia semi;  17: Genere di piante fiorite della famiglia delle Malvaceae chiamata in danese glansmalva; 19: Piante d’appartamento  della famiglia delle Commelinaceae  dal fogliame verde scuro sulla  pagina superiore e violaceo su quella inferiore;  21:  Orticola Comense; 22: Abelmoschus esculentus; 23:  prefisso derivante dal greco col significato di “sotto”;  Verticale: 1: prodotto ottenuto dalla lavorazione di  Saccharum officinarum ; 2: Encephalartos longiflorus;  3: carboidrato di riserva delle piante;  4: nello specifico lo à Ecballium elaterium; 5: nome specifico della cipolla; 6: derivato dal latino con il significato di “succo” presente nel nome di alcune specie della famiglia delle Apiaceae  ed in una particolare antica terapia medica; 11; nome comune di un albero appartenente ad un  genere molto diffuso di conifere; 14: primo stadio di insetti soggetti a metamorfosi; 16: abbreviazione standard dell’autore botanico contemporaneo  Shin Ho Kang; 17: la… fine di  Abelia nordmaniana pygmaea 18: Denominazione di origine protetta; 20: prime due lettere del termine greco che sta per “legume”.
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