domenica 17 febbraio 2019

I frutti profumati del Ficus pumila

L'esperto risponde
Domanda
Tra i rampicanti del mio giardino ho un Trachelospermum  jasminoides che questo autunno ha prodotto dei grossi frutti simili a fichi; cercando informazioni sul Web non sono riuscita però a trovare nessuna notizia o foto a riguardo, potrebbe aiutarmi lei?

Risposta
Il miglior modo per aiutarla è innanzi tutto cercare di dare una giusta identificazione alla specie perché i frutti che mi ha descritto in foto non sono frutti di Trachelospermum jasminoides ma di Ficus pumila L. , un rampicante di origine asiatica che come l’edera è in grado di aderire perfettamente ad una superficie da ricoprire.  Ne avrà messa tempo fa una piantina e solo ora è cresciuta tanto da farsi notare.
Quando la specie è giovane, infatti,  ha piccole foglie sempreverdi nei colori del verde e del bronzo che stentano un poco ad attaccarsi al supporto ma, una volta che si è ben insediata, la pianta è in grado, con radici avventizie, di ricoprire superfici vaste poste anche in zona ombreggiate.
Quando poi, viene raggiunta l’età adulta, la specie si ricorda della sua origine tropicale e le foglie assumono forma più grande, ovale con piccioli fogliari più ingrossati su rami sparati verso l’alto o in orizzontale che non hanno bisogno di supporto per accrescersi.
A maturità, essendo il Ficus pumila  appartenente alla famiglia delle Moraceae, produce all’ascella delle foglie dei siconi di forma globosa (molto simili a normali fichi) che emanano un profumo dolce, esotico, inaspettatamente gradevole. 
Ficus pumila, che è conosciuta anche con il sinonino di Ficus repens, cresce bene in pien’aria solo nelle regioni dove non si registrano minime termiche molto rigide anche se in caso di forti abbassamenti termici la pianta dopo un periodo di secco si riprende emettendo nuova vegetazione. E' inoltre necessario supportare tanta esuberante crescita con adeguate, frequenti innaffiature; se poi la pianta dovesse diventare invadente occorre intervenire con opportune potature di contenimento.


giovedì 7 febbraio 2019

Il giardino delle vecchie signore

Recensione del libro ed alcune annotazioni sulle arvicole
Grazie ad Amazon sono riuscita a comprare un libercolo, dal titolo accattivante per una bibliofila del verde, attempata come me, che risponde al nome di: Il giardino delle vecchie signore di Maureene  e Bridget Boland, edito da B.C. Dalai editore per la collana I Tascabili.
Dico grazie ad Amazon perché il reparto dei libri di giardinaggio nelle librerie anche importanti come Mondadori e Feltrinelli si è ridotto veramente al lumicino. Sarà perché, come mi ha detto un commesso è il classico cane che si morde la coda; il loro reparto è sguarnito perché i testi hobbistici i clienti li comprano oramai online ma è anche vero che, io che amo le librerie, compro su Amazon perché non riesco più a trovare niente di interessante sui loro scaffali, ed è un vero peccato.
Comunque l’acquisto di questo libricino tascabile di poco più di 130 pagine si è rivelato di lettura e rilettura gradevole. Maureen e Bridget Boland sono due sorelle inglesi nubili, che come quasi tutti i conterranei sono appassionate di giardinaggio che praticano fin dalla più tenera età ed in ogni casa da esse posseduta. E’ proprio della pratica del giardinaggio che raccontano avendo messo insieme in tanti anni di attività una serie di esperienze che vanno dal giardino molto umido, al giardino in ombre, a quello su di un terreno fresco e sabbioso. Non si tratta però di un libro fotografico dove trovare ispirazione per ricreare nei propri spazi a verde situazioni simili a quelle proposte nel testo; solo qualche disegno divide i singoli brevi paragrafi e, d’altra parte, io che vivo in Sicilia non avrei trovato particolare motivo di ispirazione da un testo siffatto.
In questo libretto, invece, si trovano una serie di consigli e notazioni di giardinaggio assai più generali, dettati dall’esperienza maturata dalle autrici per affrontare in modo pragmatico i diversi problemi connessi all’impianto ed al mantenimento di un bel giardino. Nella scelta delle specie, ad esempio, quando si deve fare un nuovo impianto,  è buona pratica, secondo le sorelle Boland, affidarsi alle chiacchiere di buon vicinato per sapere cosa cresce bene in quel luogo e cosa sia più idoneo coltivare in quel giardino. Basarsi sulla tradizione, sul passa parola, sulle esperienze scambiate tra appassionati in treno o in autobus è il modo migliore per acquisire utili informazioni a cui aggiungere, è ovvio, la lettura di libri un poco antiquati sui giardini ma anche di trattati moderni, agevolate, in questo, le due sorelle, dal lavoro di libraia svolto da Maureen. 
E così ogni piccolo paragrafo del libro è un susseguirsi di consigli che fanno riferimento ad antiche credenze e a strane convinzioni che ad un lettore cittadino possono sembrare strampalate ma che, nella pratica giardiniera messa in opera dalle autrici, si sono rivelate efficaci. Interrare le foglie di te vicino alle camelie o le bucce di banana accanto alle rose è da considerarsi un toccasana per le rispettive piante coltivate"; oppure: " con il risciacquo del contenitore del latte dare acqua alle piante di casa e fare la stessa cosa con le bottiglie di birra svuotate; quest’ultima sembrerebbe avere effetti concimanti miracolosi probabilmente per la presenza dei fermenti residui". "Un semplice spicchio d’aglio piantato dentro ogni rosa basta a tenerne distanti gli afidi, avendo però l’accortezza, di non lasciare fiorire l’aglio per non profumarne il giardino al posto delle rose."
Un paragrafo è poi dedicato alle simpatie ed antipatie tra piante: "il tagete va con tutto e rende patate ed ortaggi in salute e produttivi ed anche le ortiche si dice aiutano la crescita delle altre piante"; "seminare la camomilla vicino a piante stentate o delicate ne migliorerà notevolmente la crescita". Tra le antipatiche, invece: "se una quercia è vicino ad un noce non vivrà” scriveva Philemon Holland nel 1601; per i frassini ogni brava “Vecchia Signora” vi dirà di non piantarli mai vicino ai fiori o nell’orto",   come confermato poi dall’esperienza messa in campo dalle autrici.
La parte finale del libricino , scritta solo da Bridget Boland, racconta invece di leggende ed incantesimi in giardino, trovando traccia in manoscritti antichi di miscele magiche di fiori per la casa, per gli atleti, per prevedere il tempo che sarà.
Arvicole
Sito immagine
Mi è stato utile l’acquisto di questo libricino? Direi proprio di si perché leggendolo ho trovato la probabile soluzione ad un problema cha affligge da tempo dei cari amici che possiedono sull’Etna un vecchio vigneto dove hanno riattato una casetta per le vacanze. Proprio davanti casa hanno realizzato una micro superficie a prato, giusto lo spazio per delle sedie a sdraio dove prendere il sole in relax. Questo prato a minima manutenzione è afflitto dalla presenza di arvicole che si comportano come le talpe facendo buchi nel prato del quale rosicchiano le radici.
Giuseppe e Rosanna hanno tentato di tutto per contenerne la presenza: esche, trappole, ultrasuoni, gatti, senza mai riuscire a risolvere il problema. Le Sorelle Boland, a tal proposito, suggeriscono di utilizzare per talpe ed affini pochi pezzetti di carburo di calcio inseriti nella tana; con l’acqua di pioggia o di irrigazione il carburo si trasformerà in acetilene che è un gas che sviluppandosi nel terreno avrà la funzione di mettere in fuga le malcapitate arvicole. Finalmente, trovato un possibile rimedio made in England, riferisco la cosa a Giuseppe pensando di farlo felice per due ordini di motivi: primo perché ha una speranza di liberarsi dalle arvicole; secondo perché per lui, che è stato speleologo, il reperimento del carburo che faceva funzionare le lampade ad acetilene usate per andare in grotta, non dovrebbe essere un problema. Ma ecco verificarsi l'intoppo: il carburo che un tempo si comprava a sacchi ed era indispensabile per le esplorazioni in grotta non si trova più; in grotta si va oramai utilizzando le lampade a led e così il carburo che prima si trovava dai ferramenta non lo vende più nessuno. Occorrerà rassegnarsi alla presenza delle arvicole? Il libercolo inglese con i suoi consigli sensati è in realtà inutile perché tanto antiquato che i rimedi proposti non sono più reperibili? Tutto questo potrebbe essere vero se non ci fosse Amazon: dopo rapida consultazione troviamo la disponibilità di barattoli di carburo a pietra grossa in vari formati e costi. Attente arvicole! Il carburo, consigliato dalle Inglesi,  è in arrivo.




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