L'esperto risponde
Domanda:"Marcella sai a quale frutto appartengono questi semi molto leggeri, di circa 3-4 cm? Sono stati regalati a mio figlio qualche tempo fa e ne aveva anche assaggiato il frutto proveniente dall'Orto Botanico di Palermo ma, oggi, non ne ricorda più il nome!

Risposta:
I semi riprodotti in foto sono sicuramente di Casimiroa edulis, il cui frutto è un bell’esempio di evoluzione! La Casimiroa è, infatti una Rutacea, come gli agrumi, e si può considerare un antenato di questi ; il frutto di casimiroa è particolarmente strano: botanicamente è una drupa (come le mandorle o il mango) ma caratterizzato da polispermia; di solito il frutto contiene 5 semi disposti attorno al centro, avvolti da un endocarpo legnoso (come il guscio della mandorla). Il guscio del seme si è evoluto fino a formare quello che negli agrumi è lo spicchio e che, successivamente si è riempito di vescicolette succose (la pellicina attorno agli spicchi di mandarino non è altro che un residuo di questo "guscio"). La sua polpa dolce si è invece ridotta fino a diventare il "bianco" del limone”.
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La pianta è un bell’albero dal tronco diritto, di media altezza (8-10metri), con una chioma frondosa, caratterizzato da un accrescimento abbastanza rapido anche nel nostro clima. Casimiroa, infatti, non è specie nuova in Italia essendo stata introdotta in Italia a Sanremo agli inizi del secolo scorso; un grande esemplare, piantato nel dicembre 1867, è ancora presente nel giardino della Villa Hanbury a Ventimiglia.
La specie da adulta resiste a temperature anche di pochi gradi sotto lo zero, le stesse temperature, tuttavia, che la pianta non è in grado di tollerare in età giovanile. Le foglie composte sono persistenti, con le singole foglioline lungamente picciolate, di forma ovale ed appuntite alle due estremità.
I fiori sono piccoli, riuniti in racemi ascellari di colore verdastro e compaiono in primavera; i frutti riuniti in gruppo hanno forma tondeggiante ed irregolare della grandezza di una mela o una piccola arancia e sono di colore verde giallino; la polpa bianca è tenera e di consistenza burrosa con un sapore dolce ed aromatico e retrogusto amarognolo.
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Immagine Wikipedia |
Proprio per queste proprietà psicoattive le pratiche in uso nell’antica medicina latino-americana attribuivano alla casimiroa proprietà sedative utilizzandone foglie, corteccia e particolarmente i semi per indurre un accentuato effetto ipnotico-soporifero. Le proprietà di foglie, corteccia e semi di casimiroa sono state confermate da una recente indagine della Facoltà di Cagliari che ha messo in evidenza le potenzialità farmacologiche di questa specie.
Σ΄ευχαριστώ αγαπητή μου Marcella, για όλες τις πολύτιμες πληροφορίες!
RispondiEliminaΠολλά φιλιά
Ciao Magda, sei sempre molto cara
EliminaTutto molto esauriente
RispondiEliminaVivo nel sud est della Sardegna posso seminare il seme ? In che periodo?
RispondiEliminaPer quanto riguarda la zona di coltivazione ho la fortuna di possedere un libro di Angelo Farris dal titolo: Frutti esotici maturati in Sardegna; della Casimiroa l'autore dice testualmente:"... personalmente ritengo che la si dovrebbe considerare una pianta a vocazione sarda nel senso che non ho trovato difficoltà di sorta ad ambientarsi completamente…" ;la specie si riproduce da seme e per innesto; per l'epoca di semina non ho trovato indicazioni; io proverei a seminare subito tenendo i semi in un semenzaio riparato e se possibile riscaldato. Vediamo se qualcuno che ci legge ne sa di più
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