Ho letto il libro della Mimma 
Alla fine del mese di marzo è uscito, per la casa Editrice Pentàgora, l’ultimo libro di  Mimma Pallavicini dal titolo “Il Giardino mediterraneo.. con tanto sole e poca acqua”, un manuale che spiega agli apprendisti giardinieri dei territori più caldi del meridione d’Italia come progettare  il proprio giardino in modo sostenibile, applicando tecniche  colturali volte al risparmio di acqua nella coltivazione di orto,  giardino e delle piante in vaso.  
L'autrice

 
Se dovessi raccontare la storia professionale di Mimma Pallavicini  dovrei scrivere più di un post perché la sua  attività di naturalista, fotografa e giornalista del verde  è più che trentennale. Quando nel 1990 iniziai una collaborazione con la rivista Giardini  della Zanfi Editore era Mimma Pallavicini che mi chiedeva notizie e foto sulle piante ornamentali presenti in Sicilia per farne speciali da pubblicare a corredo della rivista. Esigente, professionale, intransigente  Mimma è stata e lo è ancora “la giornalista del verde” più influente, temuta, talvolta odiata da alcuni addetti ai lavori per un carattere non facile ma, dai più, ritenuta una persona preparata ed autorevole per la passione che mette nel lanciarsi a  capofitto e con invidiabile fervore in sempre nuove e stimolanti iniziative  che siano  l’organizzazione  di percorsi culturali nell’ambito di manifestazioni del verde o  mostre pomologiche per la riscoperta di antiche varietà orto frutticole o la pubblicazione di libri di giardinaggio dal taglio divulgativo  o ancora, come di recente avvenuto, l’ organizzazione, nell’ambito delle attività collaterali di una mostra  svoltasi a  Ferrara, di  una merenda consapevole per i bambini partecipanti  perché “imparino a distinguere i sapori, a capire di che cosa sono fatte le marmellate e a tornare alla buona fetta di pane e marmellata invece delle solite merendine”. 
Questo e tanto altro ancora  ci sarebbe da dire sul personaggio Mimma Pallavicini che da qualche anno ci fa partecipi dei suoi pensieri e progetti attraverso le pagine di un blog tra i più seguiti dal popolo verde. 
Il libro

 
Ho cominciato a leggere  il libro di Mimma sul giardinaggio mediterraneo  avendo nelle orecchie le parole maliziose di un diavoletto tentatore che mi diceva: “Ma che  consigli potrà mai dare e che esperienza di coltivazione in giardini a risparmio d’acqua potrà mai  avere  Mimma Pallavicini che è esperta di flora alpina e abita sulle colline biellesi dove la piovosità annuale supera i 2000 mm l’anno?"    Mano a mano che leggevo mi è parso evidente che il diavoletto insinuatore avesse torto: non è infatti necessario essere poeta per sapere spiegare le poesie di Leopardi o  per avviare i ragazzi ai principi dell’ecologia non bisogna per forza essere Darwin; studio, esperienza, conoscenza diretta, buon senso, capacità di semplificare concetti complessi senza banalizzarli, sono tutti  ingredienti utili per fare della pragmatica ed efficace  divulgazione giornalistica ed è questo l’obiettivo che si prefigge il libro “ insegnare alla gente ad essere sostenibile  ovunque si trovi praticando un giardinaggio rispettoso che non dimentica l'ambiente e affronta i mutamenti climatici a ragion veduta”.
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Nel libro, dopo una breve introduzione di Carlo Pagani, si analizzano i caratteri climatici  caratterizzanti l’ambiente mediterraneo e la descrizione delle aree  climatiche che lo individuano e si descrivono  alcuni giardini mediterranei famosi: Giardino la Mortella ad Ischia, Villa Hanbury, Giardino di palazzo Parisio a Malta, Jardin Exotique et Botanique de Roscoff, Orto Botanico di Palermo,  Giardini della Landriana a Tor San Lorenzo, Villa Borromeo, il vivaio di Natale Torre, il giardino-vivaio delle Moscatelle,  traendo da ogni  giardino  spunto per consigli di progettazione. 

 
Nella scelta delle specie, ad esempio, in un giardino mediterraneo sostenibile occorre privilegiare l’utilizzo delle specie autoctone  capaci di adattarsi all’ambiente circostante dove le estati sono torride e le piogge estive assenti, utilizzando non solo specie tipicamente mediterranee come corbezzolo, lentisco, cisto ed euforbie ma anche esotiche che vivono in climi simili  a quello del Mediterraneo ma dislocati in luoghi diversi del globo come  Sud Africa,  Cile, Australia e California.
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| Specie mediterranee autoctone | 
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| Specie di altre regioni  del mondo a clima mediterraneo | 
Nel giardino mediterraneo sostenibile la coltivazione di un prato  su vaste superfici è  da ritenersi improponibile; esso dovrà necessariamente venire sostituito da specie tappezzanti o, come si faceva un tempo in Sicilia, da sinuosi vialetti  disposti ad interrompere le aree coltivate.
Il recupero dell’acqua piovana è  tecnica essenziale per fare scorta invernale da utilizzare per sopperire ai bisogni idrici estivi delle piante ed il suggerimento di creare una cisterna sotto la casa potrebbe apparire  banale se non fosse che questa buona pratica del passato si è completamente perduta in tempi di noncurante consumismo moderno. 
E così, capitolo dopo capitolo  parlando di balconi e terrazze  senz’acqua, orti e frutteti, piante in vaso, rose per il meridione si procede speditamente per 256 pagine scritte fitte, fitte, con alcune fastidiose ripetizioni di testo e senza una foto ma con tanti consigli e piccole rubriche ricorrenti (parola di maestro giardiniere; piante generose; trucchi ed astuzie; parole che contano).  
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Se il modo in cui è trattato l’argomento, su come progettare e realizzare un giardino mediterraneo all'insegna della sostenibilità, potrà sembrare scontato per  gente esperta, per maestri di giardino avvezzi alle difficoltà del clima mediterraneo,  penso, invece  che  se ne potrà molto giovare chi si accosta da apprendista all'argomento, acquisendo informazioni di partenza utili a  non commettere errori  nella progettazione e poi nella realizzazione di un giardino in clima mediterraneo che sia sostenibile ed in sintonia con l’ambiente naturale che gli è intorno. 
Il libro non è presente in tutte le librerie ma solo in quelle che ne hanno fatto richiesta all’editore. La casa editrice Pentagora che fa capo a Massimo Angelici applica una sua particolare politica editoriale: il guadagno che dovrebbe essere del rivenditore viene redistribuito tra tutti coloro che hanno partecipato alla  sua realizzazione. Io l’ho mandato a prendere direttamente alla casa editrice e al costo di euro 14 mi è stato  spedito a casa senza spese aggiuntive.
ordini@pentagora.it