sabato 25 gennaio 2014

Cavolfiore violetto, ortaggio benessere

Guardo le previsioni del tempo e mi viene il magone pensando al tempo che farà, su al nord; l’inverno non è ancora al suo massimo ma poco ci manca e neve, pioggia e basse temperature rendono le campagne assopite ed i giardini quiescenti, su al nord. Si perché da noi, in Sicilia, è tutto un altro andare, la brutta giornata con uno sprazzo di pioggia ci può stare ma se, come oggi, ti accade di andare in campagna a girare per orti, nel tiepido sole di un mattino invernale ti trovi a sudare mentre cerchi di stare al passo di Biagio che corre contento mostrando orgoglioso a me e ai suoi compagni l’orto di famiglia ed i suoi cavolfiori.
Non sono i soliti cavolfiori che si coltivano al nord; il cavolfiore siciliano che si produce alle pendici dell’ Etna è una popolazione di brassica che traendo forte spunto dai terreni vulcani dove viene coltivato ha il corimbo di colore viola.
Cavolfiori enormi, dal peso di vari chili che quando li raccogli e li devi trasportare li puoi solo abbracciare portandone il peso con entrambe le braccia e che se li acquisti al mercato neanche in una settimana di consumo reiterato riesci a finire quanto comprato ed infatti l’acquisto di questi giganti dell’orto è spesso condiviso in gruppi di consumo formati da vicini e parenti.

Brassica oleacea var botrytis denominata "Sicilia" o "violetto" è una produzione locale destinata al consumo diretto caratterizzata da un sapore marcato ed un colore viola del fiore che si mantiene intenso anche dopo la cottura. Come tutte le varietà di Brassica che oggi conosciamo essa deriva da un progenitore spontaneo diffuso sulle scogliere calcaree che si affacciano sul mare del Mediterraneo. Il cavolo selvatico presenta grande variabilità nell’ambito della popolazione naturale con varianti che riguardano la ramificazione del fusto, la presenza di infiorescenze laterali, i caratteri delle foglie.
E’ stato l’uomo che effettuando la selezione ha scelto di volta in volta piante ritenute le più idonee per esigenze colturali e di gusto. In Sicilia, dove gli alimenti devono essere sempre molto colorati per essere graditi, le arance sono rosse come alcune varietà di fico d’india e anche il cavolfiore non deve essere bianco ma violetto.
Oltre ad essere ritenuto più gustoso rispetto al cavolfiore comune, ricerche scientifiche hanno dimostrato che accanto alle già note proprietà salutari del genere Brassica, nel cavolfiore violetto la presenza di carotenoidi e antociani oltre che alla glocorofanina determinano proprietà ritenute benefiche nella prevenzione del cancro particolarmente se la cottura del prodotto viene fatta a vapore e non per immersione nell’acqua bollente.

Sarà per questo motivo che girando per l’orto di Biagio sono stata di ottimo umore; c’era il sole, un piacevole tepore e tutto attorno il cupo colore ed il caratteristico odore di questi giganti dell’orto; ma non vi nascondo che la maggior soddisfazione è stata vedere ragazzi di ultima generazione che nonostante l’ iphone, i social network e la passione per il motore sanno ancora provare entusiasmo e stupore per le dimensioni di un grande cavolfiore.
 

2 commenti:

  1. Tutti quei cavolfiori nel'orto di famiglia??
    La Sicilia è un luogo davvero meraviglioso.

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    1. Tutta la famiglia coltiva cavolfiori per venderli al mercato; il territorio di Adrano lungo la valle del fiume Simeto, è vocata per le colture ortive.

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