sabato 10 settembre 2011

Orto botanico di Palermo

Un luogo di ..."perdizione botanica"
 
Per un appassionato del verde visitare un Orto Botanico è un' esperienza ben diversa dal visitare un parco o un giardino o una villa pubblica o privata. Infatti, in un parco o in un giardino gli elementi di interesse sono essenzialmente di natura estetica e paesaggistica. Un Orto Botanico è invece un museo all'aperto dove il clima, la storia e la ricerca scientifica concorrono a selezionare collezioni vegetali uniche ed irripetibili. L' Orto Botanico di Palermo per le particolari condizioni climatiche e per il ruolo scientifico e culturale svolto in quasi due secoli di storia è, oggi, uno dei più prestigiosi Orti Botanici italiani ed europei. Da un punto di vista vegetazionale, infatti, la città, che è posta all'estremità occidentale della Sicilia, è un ponte di passaggio tra la vicina Africa e l'Europa. L'assenza di gelo, la vicinanza del mare, il clima temperato in inverno, rendono possibile la contemporanea presenza, su una superficie di circa 10 ettari, di 12000 specie provenienti da climi e continenti diversi.  Un vero luogo di .. perdizione botanica. I maestosi esemplari di Ficus magnolioides, le grandi sterculie, le Chorisie, le Erithryne, le palme coesistono nell'Orto con annosi esemplari di querce, di platani ed allori. Passeggiando, in penombra, per i viali dell'Orto ciò che più colpisce il visitatore, insieme alla innumerevole varietà di specie presenti, è la  vegetazione lussureggiante ed il prorompente sviluppo di rami, liane, tronchi e radici di specie tropicali e sub tropicali qui perfettamente acclimatate. Ne è un esempio emblematico il maestoso esemplare di Ficus magnolioides Borzì presente ai margini dell'Orto che con la sua chioma dalle grandi foglie occupa una superficie di quasi 1000 metri quadrati. L'esemplare ha vigorose radici superficiali serpeggianti sul suolo e dai suoi rami scendono radici aeree che li sostengono formando robuste colonne.
Un po’ di storia
L'Orto Botanico viene istituito a Palermo nel 1779 dall'Accademia dei Regi Studi insieme alla cattedra di Storia Naturale e Botanica. Il suo scopo è essenzialmente didattico dovendo servire per la coltivazione dei “semplici” cioè delle piante medicinali utilizzate come supporto pratico allo studio delle scienze. Dopo un primo periodo trascorso presso una sede periferica, nel 1789, viene scelta come sede definitiva per l'Orto una vasta area accanto al giardino pubblico di Villa Giulia già sorto, nel 1777, fuori le mura della città, in prossimità del mare. L'Orto viene così inaugurato nel 1795 ma i lavori di completamento procederanno nel corso del secolo e sino alla metà dell'ottocento, prima con la realizzazione di un acquario e degli edifici del complesso architettonico del'Orto, poi con la ricostruzione in ferro fuso della serra chiamata " giardino d'inverno" in sostituzione di una precedente serra in legno e vetro donata alla fine del 700 da Maria Carolina moglie di Ferdinando Borbone re di Napoli e di Sicilia.

Serra Carolina
L'Orto Botanico ha subito successivi ampliamenti e  oggi si compone di tre sezioni distinte.
Il sistema di Linneo che costituisce il nucleo originario dell'Orto Botanico, si sviluppa su una superficie rettangolare posta di fronte al Ginnasio e suddivisa in aiuole geometriche dove le specie seguono la classificazione botanica linneana. A questo nucleo storico appartengono l'acquario, il boschetto esotico insieme alle serra Carolina.
Il giardino coloniale istituito nell'ambito dell'Orto nel 1911 con lo scopo di introdurre specie esotiche capaci di adattarsi al clima dell'Italia Meridionale. E' al giardino coloniale che si deve l'introduzione in Europa di molte specie oggi diffusamente presenti in coltura come il mandarino (Citrus deliciosa) introdotto a Palermo nel 1821; il nespolo del Giappone (Eryobotrya japonica (1827) e l'acclimatazione di specie esotiche coma il banano, l'avocado (Persea gratissima),  Annona cherimolia, e la coltura del cotone e dei suoi ibridi. Infine, il sistema di Engler che, introdotto nell'Orto tra il 1928 e il 1939 occupa una vasta area posta a sud-est. In esso le specie vengono suddivise per famiglie, raccolte in grandi aiuole irregolari, separate da viottoli, che presentano nel complesso una composizione informale molto distante dalla rigida disposizione linneana. Considerando che è veramente impossibile, se non con molte e successive visite in stagioni diverse, apprezzare completamente le mille meraviglie botaniche di questo Orto giardino vi suggerisco un breve elenco di angoli da non perdere:


Acquario; ad esso si arriva percorrendo, dal Ginnasio, il viale centrale. E' una grande vasca circolare divisa in 24 settori regolari che ospita varie ninfee e il bellissimo Loto indiano o Nelumbo nucifera dalle grandi foglie peltate tondeggianti e dai fiori estivi di grande diametro e di colore rosato. Intorno all'acquario una fitta cortina di bambù che lo separano dalla collina esotica. Qui su una collinetta artificiale, accanto ad una capannina di canne, vegeta un monumentale esemplare di Dracaena draco o sangue di Drago. E' una specie originaria delle Canarie caratteristica per l'intreccio fitto dei rami che forma una chioma compatta. Opuntie e altre specie xerofite fanno da cornice alla palude del boschetto esotico, lussureggiante di papiri e piante acquatiche. Dal viale delle palme si accede alla Serra Carolina che ospita all'interno numerose specie d'interesse botanico tra le quali, due esemplari di Coffea arabica provenienti dai monti dell'Abissinia e che maturano in estate frutti rossi contenenti due semi dal caratteristico solco verticale; Parmentiera alata detta
Parmentiera alata
anche albero dei bicchieri dai grossi frutti attaccati al tronco utilizzati, vuoti, come utensili da cucina; Pimenta acris o falsa cannella per il particolare odore emanato dalle foglie stropicciate. Alle spalle della serra Carolina nella sezione del Giardino coloniale è il magnifico Viale delle Chorisie nelle due specie  Chorisia insignis  e C. speciosa. La Chorisia è una bombacacea originaria del Sud America denominata falso kapok o albero bottiglia per il caratteristico rigonfiamento del tronco ricoperto da fitti aculei. La fioritura e' autunnale con grandi fiori crema o rosa screziati di giallo. Caratteristici sono i frutti grossi e persistenti che disperdono con i semi una lanugine leggera simile al kapok. La specie è sta intodotta all'Orto nel 1896 e nel corso del '900 si è diffusa nelle aree costiere siciliane. Tra le molte curiosità botaniche presenti  nella zona del Giardino coloniale cercate Sapindus mukorossi var. carinata o albero del sapone caratteristico per i frutti ad alta concentrazione di saponina e uno spettacolare esemplare di Cycas revoluta che, donato all'Orto dalla regina Carolina, si ritiene uno dei primi esemplari introdotti in Europa. 

Sito ufficiale
Bibliografia:
F.M.Raimondo, P.Mazzola, A. Di Martino. L'Orto Botanico di Palermo, Editrice Arbor, 1993, Palermo.
A.A., Guida all'Orto Botanico di Palermo, Dharta Editrice, 1990. Palermo

Ultima visita il 7 maggio 2012, domenica pomeriggio, costo del biglietto di 5 euro

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