mercoledì 26 settembre 2012

Ortaggi cinesi al mercato di città


Ideogramma di Momordica charantia
Quando la domenica non bolle niente in pentola, nel senso che non si va da nessuna parte in gite fuoriporta, c’è in alternativa, rimanendo in città, di andare a curiosare al “mercato delle pulci” che a Catania occupa un grande spazio alle spalle del centro. Come in ogni luogo commerciale meridionale che si rispetti ai venditori regolarmente autorizzati che espongono anticaglie, libri e modernariato, in posti assegnati di varia metratura, si affianca, ai margini del mercato, i cui confini si fanno di domenica in domenica sempre più ampi, una moltitudine di venditori abusivi la cui mercanzia, esposta per terra, su teli e cartoni, mi lascia sempre interdetta.

Ma chi mai potrà avere voglia di comprare bambole rotte, scarpe scompagnate, lampadine bruciate, attrezzi agricoli arrugginiti al costo di pochi centesimi di euro? Fare la fatica di raccogliere ed esporre per poi riassettare tutto questo ciarpame a me non sembra particolarmente remunerativo. Ma tant’è, io ho il mio solito giro da fare:  passo a vedere il mio fornitore ufficiale di penne finto antico; vado a trovare l’anziano tunisino da cui compro ogni volta ciotoline per il cus-cus; passo dal mio amico Signor Lucio da Acireale, venditore di grasse e succulente, da cui compro sempre peperomie o, ancora, cerco a pochi euro vecchi cataloghi di piante da giardino.
Signor Lucio venditore di cactaceae e succulente a Catania
Girando, girando proprio ai margini della fiera, mi imbatto in un gruppo di commercianti cinesi che espone la propria mercanzia. Non la solita paccottiglia a cui siamo abituati (lenti di ingrandimento, cannocchiali, torce e altre diavolerie elettroniche) ma ortaggi, verdura e frutta mai viste e dalla forma assai strana. Sono ortaggi freschi, destinati a mitigare la nostalgia di casa della comunità cinese presente in città. In cassette alla buona poggiate per terra stanno stranezze botaniche che acquirenti cinesi scartano e scelgono con attenzione.
Lunghe e strette melanzane di un colore violetto chiaro, piccoli meloni giallo pallido grossi come mele, zucche dal colore glauco, coperte di cera e dalla forma quadrangolare, lunghi fagioli che sembrano asparagi, specie di bietole dal gambo ingrossato. Ad ogni mia richiesta di un banale: "Come si chiama?" il venditore risponde monocorde : “non capile, non capile”.
Ortaggi e frutta orientale al mercato di Catania
Mi sento un’intrusa un poco invadente in un mondo che mi dice: "Che vuoi?" Solo con un giovane, istruito in Italia, riesco a scambiare due parole di più: i semi di questi ortaggi vengono dalla Cina e sono coltivati in Sicilia su terreni in affitto nella vicina Lentini; mi mostra l’ortaggio del giorno che compro a due euro al chilo; in Cina si chiama ku gua ed è un tipo di “zucchina amala” e si mangia cotta con la carne di maiale; la compro, a casa l’assaggio e penso: gli italiani emigrati in America per nostalgia si facevano la pizza; i magrebini al lavoro in Europa hanno portato il cus-cus; i cinesi lontani da casa non avevano niente di più buono da coltivare?
Momordica charantia


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5 commenti:

  1. Devo far leggere il post a mia mamma, che ha preso questa specie di "melone" in Germania... vedi che pianta internazionale che è!

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  2. A Fucecchio fanno peggio ci sono bande di cinesi senza scrupoli che prendono in affitto terreni da altrettanti proprietari compiacenti che hanno trasformato in coltivazioni abusive di verdura, utilizzando pesticidi e fertilizzanti fuori controllo da qualsiasi organo della ASL ci vivono e lavorano accampati in delle roulotte cinesi a rotazione, verdure che attraverso riciclatore della zona finiscono negli ipermercati!
    Vergognoso nel 2014 vedere di queste situazioni ..e nessuno fa nulla!

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    1. Consiglio a tal proposito un'interessante articolo trovato sul web dal quale si evince che: --" la qualità e la sicurezza del cibo dipende dagli sforzi di tutte le persone coinvolte nella complessa catena della produzione agricola, della lavorazione, del trasporto, della preparazione e del consumo" e dunque tutti noi, come il lettore, siamo chiamati a vigilare.
      lhttp://www.eufic.org/article/it/page/BARCHIVE/expid/basics-sicurezza-alimentare/

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  3. Buon venerdì 2 di giugno ai negozio dei cinesi

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