martedì 18 settembre 2012

Vitex agnus-castus: il pepe dei monaci

 
Spighe fiorite di agnocasto
L’agnocasto ( Vitex agnus-castus) è un arbusto o, talvolta, un piccolo albero appartenente alla famiglia delle Verbenaceae della quale rappresenta l’unica specie legnosa; attualmente, tuttavia, in base alla moderna classificazione GRIN,  la specie è inserita tra le Lamiaceae.
E’ un arbusto comune nel Mediterraneo, sulle rive sassose dei ruscelli insieme a salice, mirto, oleandri e tamerici soprattutto dove il terreno è profondo e fresco; è una specie di aspetto molto gradevole, particolarmente quando ad inizio estate effettua una abbondante  fioritura con fiori campanulati riuniti in lunghe spighe di colore viola, rosa o più raramente bianco; ciò nonostante l'agnocasto o lagano è utilizzato sporadicamente come pianta ornamentale ed è un peccato perché  ha doti di rusticità ed adattabilità e come il tamerice resiste al vento di mare e alla salsedine; è  quasi impossibile trovare questo arbusto in commercio ad eccezione di qualche vivaio per amatori o presso alcuni vivai forestali. 


Agnocasto a fiori bianchi

















La specie ha rami colore grigio chiaro a forma quadrangolare che ricacciano in abbondanza dal piede e che, ricoperti da una corta peluria, conferiscono all’intera pianta un aspetto polveroso.  
Agnocasto utilizzato come specie ornamentale
I rami giovani, ancora verdi hanno doti di grande leggerezza e flessibilità, carattere rimarcato nel nome del genere: Vitex da “viere”, “intrecciare”; con essi si realizzavano, infatti, le basi e le maniglie di grandi ceste che in Sicilia erano dette “cofani” , “panari” e “cofini”, rinomati per la loro robustezza che consentiva il trasporto di oggetti molto pesanti. 
 Ceste dette "panari" per il trasporto delle arance
Le foglie, tomentose sulla pagina inferiore, sono composte da 5-7 lamine lanceolate che si riuniscono nel picciolo e che vengono perse in autunno perché la specie è decidua.
 
Foglie di Vitex agnus-castus
I frutti sono piccole drupe simili a grani di pepe che contengono semi neri . Tutte le parti della pianta:  legno, foglie e frutti compresi,  emanano un odore gradevole, acre e pepato che si conserva a lungo anche nelle parti essiccate. 
bacche essiccate di agnocasto
Le proprietà aromatiche dei frutti erano apprezzate sin dall’antichità tanto da essere conosciuti come “piper agreste” ed erano utilizzati come succedanei del pepe.
Particolarmente rinomate erano poi, le proprietà medicinali alle quali fa riferimento il nome botanico specifico: agnus-castus in quanto specie simbolo di castità e purezza; gli essiccati e gli sciroppi ottenuti con le foglie o con i frutti venivano infatti ritenuti potenti anafrodisiaci, capaci di sedare i “bollenti spiriti” della passione amorosa. Lo usavano a tal scopo le sacerdotesse greche che si ornavano con fiori di agnocasto e dormivano su strati di rami della pianta per avere garanzia di verginità e purezza; nel medioevo ne facevano uso i monaci preparandone, con i frutti, distillati e sciroppi di castità. 
 
La presenza di numerosi alcaloidi con funzione di fitoestrogeni fa ancora oggi dell’agnocasto una specie molto utilizzata in erboristeria per curare gli squilibri ormonali della donna regolandone il ciclo mestruale e riducendo i disturbi della menopausa.


 

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