mercoledì 15 gennaio 2014

Una proprietà poco nota del ficodindia

Il ficodindia è una specie succulenta di origine sud americana arrivata sulle rive del Mediterraneo e nelle isole dopo la scoperta dell’America; è utilizzata come arbusto da siepe molto efficace per realizzare impenetrabili barriere poste a protezione delle masserie e per i frutti che sono i più buoni tra tutte le specie appartenenti al genere Opuntia. Ma non tutti sono a conoscenza di un’altra importante utilità della specie molto nota a chi frequenta abitualmente le campagne vivendo di agricoltura e pastorizia.
Le grandi pale verdi della pianta, chiamate botanicamente cladodi, sono costituite da un parenchima spugnoso ricco di mucillagine che presenta alte proprietà cicatrizzanti.
Un piccolo taglio, un’abrasione, un’ulcera posso essere prontamente curate mettendo a contatto della ferita una fettina di tessuto spugnoso ottenuto da una pala di ficodindia privata della cuticola esterna spinosa; al contatto il tessuto vegetale lascia sulla pelle un velo protettivo molto simile ad un più tecnologico e probabilmente meno efficace cerotto spray.
Come si prepara? Basta tagliare con accortezza la cuticola esterna della pala stando bene attenti alle spine. 
Il tessuto fibroso e ricco d’acqua è, inoltre, efficace anche contro bruciori di stomaco, ulcere e lesioni dell’apparato digerente: mangiare al mattino un pezzetto di tessuto di pala a digiuno, facendone scorta in frigorifero, viene descritto da chi l’ha provato come un rimedio molto efficace contro bruciori di stomaco e problemi di fegato. 
Non fa bene solo agli umani, anche gli animali se ne giovano; provate ad indovinare che genere di animale ne va ghiotto? 
E lo mangia senza togliere le spine!
 
 
 

7 commenti:

  1. Interessantissimo, non lo sapevo!
    Jan Marsicalco

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  2. Con le spine! Ma proprietà simili le ha anche l'aloe, o questo si usa solo per lenire le scottature?

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    1. Sono le capre che si mangiano tutta la pala senza badare alle spine; noi umani la mondiamo prima, sia per mangiarla (sa di erba e c'è chi la zucchera un poco) che per poggiarla su ferite ed anche scottature. Per l'aloe è tutta un'altra storia.

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    2. Sì, avevo capito delle capre, ma cavoli, rabbrividisco lo stesso! Tempo fa avevo comprato un libro sull'argomento opuntia, te lo segnalo: Cactus medicine, di Ran Knishinsky, ed. Red!, 2005. Un libriccino a dir poco entusiasta delle "sorprendenti proprietà curative del ficodindia e di altre cactacee", parla addirittura della cura del diabete. Non so se sia ben provato o solo in fase di studio.

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    3. Grazie Marta della segnalazione "libresca"

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  3. Αγαπημένη μου Marcella
    H σημερινή σου ανάρτηση ...μυρίζει Σικελία!!! Είναι γεμάτη από φραγκόσυκα!!!
    Σου στέλνω πολλά φιλιά!

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    1. Γεια σας Μάγδα, πάρα πολύ το φραγκοσυκιές είστε στο σπίτι!

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