mercoledì 2 marzo 2011

Betula aetnensis: un'immigrata al Sud

L’ambiente naturale che si incontra sull’Etna, percorrendone i sentieri o inerpicandosi tra le lave sino alle quote più alte è suggestivo ed affascinante non solo per chi è attratto dalla spettacolarità delle attività effusive del vulcano o ricerchi le oscurità delle grotte o, ancora, trovi interesse per le particolari morfologie di alcune lave; anche l’appassionato di botanica trova sull’Etna ambienti naturali e paesaggi unici. L’Etna o Mongibello (dall’arabo Gebel, montagna) è, infatti, oltre che vulcano attivo, anche una delle montagne più alte del Mediterraneo, con i suoi 3300 metri di quota, ospitando alle diverse quote ed esposizioni dei suoi versanti molte associazioni vegetali tipiche dell’ambiente mediterraneo e non solo: boschi a leccio e roverella, pinete a pino laricio, castagneti cedui, associazioni arbustive a ginestra e ginepro e, alle quote più alte e sui versanti esposti a nord, specie tipicamente continentali come il faggio e soprattutto la betulla che qui raggiunge il suo limite altimetrico di 2000 metri di quota.
Sono entrambe considerate specie relitte del periodo post glaciale quando l’abbassarsi della temperatura su tutto il continente, spinse specie nordiche fino alle rive del  Mediterraneo per rimanervi, poi, al ritirarsi dei ghiacciai, seppure confinate in piccole stazioni di rifugio. Tale isolamento ha fatto assumere alle specie caratteri botanici propri con portamento più raccolto, spesso arbustivo e foglie più piccole.
La Betula aetnensis è specie considerata pioniera in quanto capace di colonizzare lave incoerenti formando boschi di una certa consistenza sia in coltura pura che in associazione con il faggio. L’aspetto della specie è inconfondibile per la chioma tremula e la corteccia bianca con macchie bruno nerastre che desquamandosi si arrotola in cilindretti orizzontali persistenti sul tronco.




In autunno quando le foglie assumono una tonalità dorata, prima di cadere, e poi in inverno quando c’è la neve, il paesaggio, sull'Etna, è veramente da “grande nord”.

2 commenti:

  1. Bellissima pianta, eccovi un link di approfondimento http://digilander.libero.it//casadifabio/

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  2. Grazie Fabio del tuo contributo e se vuoi, approfondisci altri miei post di spontanee siciliane.

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