domenica 6 marzo 2011

Emergenza "Punteruolo rosso" delle palme

Vorrei, oggi, soffermarmi sulla gravità dei danni che le infestazioni di punteruolo rosso, un piccolo insetto curculionide importato circa sei anni fa dall'Egitto, stanno sempre più deteminando sul paesaggio vegetale urbano siciliano e mediterraneo in genere. E' infatti, sotto gli occhi di tutti, la progressiva scomparsa della Phoenix canariensis, una delle palme più rustiche e resistenti, anche al freddo, diffusa capillarmente in piazze, spazi condominiali, ville nobiliari e piccoli cortili per le sue doti di adattabilità, frugalità e semplicità di gestione. Sarà proprio per questa presenza ubiquitaria negli spazi a verde che la sua progressiva scomparsa suscita sgomento e smarrimento.
 
Sembra di leggere un bollettino di guerra: Adrano, Villa Comunale, viale centrale a Phoenix canariensis dell'età stimata di circa ottat'anni; taglio a raso di tutti gli esemplari presenti; lungomare a Catania, idem così come a Piazza Castello nel vicino paesino di Acicastello o tra le altre e vi sembrerà banale ma, non per me, anche la phoenix del mio condominio piantata cinquant'anni fa è stata capitozzata l'altro anno senza possibilità di recupero.

E non solo di phoenix purtroppo si deve parlare se anche uno dei due soli esemplari di Jubaea spectabilis degni di attenzione presenti a Catania, è morto colpito dall'insetto.


Jubaea spectabilis
Ho avuto occasione di affrontare l'argomento "punteruolo
rosso" e discutere delle prospettive future delle infestazioni con gli esperti dell'Istituto di Entomologia Agraria della Facoltà di Catania (così si chiamava ai miei tempi e così continuerò a chiamarlo anche se oggi è un Dipartimento di non so che cosa) che studiano in modo specifico le possibili tecniche di contrasto.

Ecco cosa raccomandano:

Primo consiglio: impossibile ricorrere esclusivamente alla chimica come azione di contrasto, con trattamenti antiparassitari costosi, inquinanti ed impraticabili in un contesto urbano.
L'insetto, dannoso con il suo stadio larvale che si svolge all'interno dei tessuti vegetali, è difficile da colpire in quanto protetto dalla stessa pianta e ad altezze assai difficili da raggiungere con i normali trattamenti. Si stanno mettendo a punto perciò, tecniche alternative, come ad esempio sintesi di feromoni, per attirare e catturare i maschi e ridurre così le possibilità di fecondazione; ma non sono tecniche risolutive. Secondo consiglio: evitare di ripulire le piante dal giro di foglie secche che ogni hanno la pianta produce; ogni taglio non ben cauterizzato può essere luogo di ingresso per l'ovideposizione delle femmine e sembra, inoltre, che i tessuti vegetali tagliati emettano un odore che attira maggiormente le femmine; Terza precauzione: procedere in tempi brevi al taglio delle palme colpite bruciando il materiale infestato che non dev'essere in alcun caso lasciato nei cassonetti o nelle micro discariche cittadine a diffondere l'infestazione. Purtroppo, però è da rilevare che, se la tempestività ed il coordinamento dei diversi interventi di contenimento e contrasto è raccomandata, essa tuttavia mal si combina con le lungaggini burocratiche dei diversi assessorati pubblici addetti alle manutenzioni del verde che effettuano gli interventi con mezzi e tempi non dettati dall'emergenza. Il quadro che appare è sconfortante. Ritengo amaramente che ci vorranno troppi soldi, attenzione e cura del bene comune per affrontare adeguatamente il problema.

Villa Bonanno - Palermo



Non credo che saprò mai rassegnarmi ad una ineluttabile e progressiva scomparsa, specie dopo specie, delle palme dal mio modello immaginario di ideale giardino mediterraneo.

Viale di Phoenix - Marsala

Leggi anche i post: Il Parco delle kentie di Riposto
Phoenix-canariensis-morta-una-palma-se ne fa un'altra

4 commenti:

  1. Punteruolo Rosso - Prevenire meglio che curare

    Sul mercato si stanno diffondento molte tecniche per combattere l'infestazione delle palme da parte del Rhyincophorus Ferrugineus, chiamato anche Punteruolo Rosso.
    Il problema principale è mantenere distante il punteruolo rosso dalle palme.
    Il metodo c'è ed è stato presentato dal responsabile Ricerca e Sviluppo di Freebionergy, Luigi Vantangoli, ai Convegni di Sanremo "Dies Palmarum", l'evento più importante a livello europeo che si dedica al problema, e al 2° Incontro Internazionale PHYTOMA-Valencia (Spagna) il convegno trattava anche della normativa europea in vigore per contrastare il progredire di questo parassita.
    Si chiama QUANTUM PALMA
    Quantum Palma è l'unico metodo preventivo che protegge le palme dall'attacco dei parassiti, in particolar modo del punteruolo rosso, e in modo completamente naturale, è un dispositivo che opera a livello ambientale, utilizzando solo energie naturali.
    Nel suo raggio d'azione, che arriva fino a 60 metri, coprendo una superficie di oltre un ettaro, il Quantum Palma provvede ad energizzare le piante mantenedole una polarità magnetica in grado di respingere l'insetto.
    La messa a punto ha richiesto uno studio di esperti per oltre sei mesi.
    E' in commercio da febbraio 2010. Nei siti nei quali è stato installato non si sono più presentate nuove infestazioni.
    Non ha alcuna controindicazione per persone, animali e piante. L'incidenza di costo, per pianta, può diventare veramente irrisorio.
    Ribadiamo che si tratta di un metodo preventivo e non curativo. E' efficace per palme sane e per quelle disinfestate con i metodi prima citati.
    Non ha bisogno di alcuna manutenzione ed è garantito per due anni.
    Maggiori informazioni si possono trovare nel sito http://www.freebioenergy.it

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  2. Prima di dare risposta al commento ho voluto informarmi ulteriormente con gli esperti del Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali dell’Università di Catania che studiano il problema del punteruolo rosso delle palme. Mi confermano che al momento non ci sono metodi ecologicamente sostenibili per annullare gli effetti del punteruolo. Non è infatti immaginabile irrorare periodicamente la pianta con insetticidi; ciò risolverebbe il problema ma non è consentito ne dalla legge ne dal buon senso. Tutte le esperienze che possono concorrere a controllare le infestazioni (e la tecnica esposta nel commento, anche se non ben definita, potrebbe rientrare tra queste) devono essere provate, nella loro efficacia, scientificamente fornendo prove attraverso esperienze condotte con un protocollo chiaro e ripetibile; il metodo, inoltre, per essere utilizzabile, dovrebbe anche essere "sostenibile" e non avere implicazioni negative sull'uomo, gli animali e l'ambiente. Se tutto questo, per il metodo indicato nel commento al mio post è stato fatto, potrò, insieme a tanti altri, tirare un sospiro di sollievo per le palme dei nostri giardini.

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  3. Cara Marcella,
    cito da
    http://www.verdeinsiemeweb.com/2011/03/emergenza-punteruolo-rosso-delle-palme.html
    “Purtroppo, però è da rilevare che, se la tempestività ed il coordinamento dei diversi interventi di contenimento e contrasto è raccomandata, essa tuttavia mal si combina con le lungaggini burocratiche dei diversi assessorati pubblici addetti alle manutenzioni del verde che effettuano gli interventi con mezzi e tempi non dettati dall'emergenza. Il quadro che appare è sconfortante. Ritengo amaramente che ci vorranno troppi soldi, attenzione e cura del bene comune per affrontare adeguatamente il problema.”

    Tempo fa alla tv ho visto un tale proporre una soluzione semplice ed economica per combattere il punteruolo. Si tratta di una soluzione di insetticida, sufficientemente potente e a rapida diffusione, in quantità adeguata alle dimensioni della palma da trattare, portato in cima alla pianta mediante una pompa a mano per liquidi (esempio: http://www.ebay.it/itm/Papillon-pompa-a-mano-per-liquidi-aggressivi-litri-6-71028-/200917915372 ), posizionata a terra e un tubo di lunghezza adeguata, curvo in alto. La pompa costa qualche decina di euro; aggiungi il costo dell’insetticida ed eventualmente quello dell’ora di lavoro dell’operatore e vedrai che la spesa non è rilevante, né per un privato, specialmente se fa tutto da sé e magari condivide i costi con altri interessati, né per i servizi pubblici deputati alla tutela del verde. Immagino che il trattamento vada ripetuto una volta all’anno: sarà la biologia del punteruolo a suggerire il tempo di trattamento.

    Mi sembra che lungo l’autostrada Roma-Civitavecchia, dove c’è stata una moria di palme, siano riusciti ad arginare i danni con delle tubazioni permanenti che portano l’insetticida alla sommità delle piante. Immagino che il lavoro sia stato commissionato ad una ditta specializzata e che i tubi di plastica nera servano appunto a pompare l’insetticida dal basso, senza necessità di acrobazie, salvo quella di posizionare una tantum l’uscita del tubo sulla sommità della palma. Non so quale società l’abbia realizzato, né quali siano stati i costi, ma si potrebbe indagare per saperne di più.

    Non commento il suggerimento di Anonimo del 10 marzo, né la tua risposta dell’11 marzo (http://www.verdeinsiemeweb.com/2011/03/emergenza-punteruolo-rosso-delle-palme.html): sarebbe troppo, lungo. Dico solo che se avessi una palma nel mio giardino, interverrei come ho detto sopra, con un insetticida potente, tralasciando sia le istanze di scientificità, sia le preoccupazioni per la sostenibilità ambientale.

    Complimenti per il sito e un cordiale saluto.

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    Risposte
    1. A distanza di oltre tre anni dalla data del mio post sul punteruolo siamo sempre di più in emergenza. E’ di questi giorni la notizia a Catania della morte di una signora alla quale il forte vento ha fatto precipitare sulla testa la chioma di una Phoenix dactylifera colpita in modo silente dal punteruolo rosso che dunque ha già fatto il salto di specie passando dalla oramai sterminata Phoenix canariensis ad entità che si riteneva più resistenti. Per questa palme a stipite alto e sottile (Phoenix, Howea) il punteruolo, infatti, si posiziona sul tronco e penetra all’interno dello stipite che viene irrimediabilmente indebolito. L’identificazione dell’infestazione in questo caso è molto più difficile perché le foglie non mostrano segni evidenti occorrendo individuare eventuali fori di ingresso. Ringrazio il lettore per le considerazioni esposte ma penso con vero dispiacere che sino alla individuazione di varietà resistenti o a sicuri metodi di prevenzione la lotta al punteruolo sia per ora una causa persa.

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