sabato 17 dicembre 2011

Il "Parco delle kentie" di Riposto

Erano cento, erano giovani e forti e... sono morte
Parafrasando i versi della poesia "La spigolatrice di Sapri" vorrei raccontare la storia del “Parco delle kentie” di Riposto, in Provincia di Catania, un parco botanico unico nel suo genere dedicato alle palme ed in particolare, tra esse, alla kentia, considerata, a ragione, la regina delle piante d'appartamento per le sue grandi foglie palmate ed il portamento slanciato ed elegante. La kentia è una palma appartenente al genere Howea al quale fanno riferimento due sole specie in coltivazione, Howea forsteriana e Howea belmoreana, quest’ultima, più compatta e ricca di foglie rispetto alla forsteriana ma più esigente climaticamente e dunque reperibile con difficoltà nei nostri ambienti. 
Howea belmoreana
Il luogo d'origine delle due specie, da cui il genere ha preso il nome, è una piccola isola dell' Oceano Pacifico, posta ad est del continente australiano, chiamata Lord Howe in onore dell'ammiraglio inglese che la scoprì nel 1788. Howea forsteriana è stata introdotta in Europa come pianta d’appartamento sin dalla prima metà dell'ottocento divenendo ben presto la pianta "vittoriana" per eccellenza essendo di facile coltivazione e di grande effetto decorativo. La sua introduzione in Italia risale al primo dopoguerra ed è all'incirca in quel periodo che, in Sicilia, la famiglia Allegra, allora proprietaria di un rinomato vivaio catanese, ne intraprese la coltivazione all’aperto, sotto ombraio, in alcune proprietà poste lungo la costa che si affaccia sullo Ionio, nel tratto compreso tra Taormina e Catania, dove le condizioni termiche ed igrometriche non sono poi molto dissimili da quelle dell'isola di origine della specie. Molti altri vivaisti della zona, visto il successo della coltivazione, cominciarono a riprodurre la specie facendo così lievitare il costo del seme che veniva acquistato a caro prezzo direttamente in Australia partecipando ad aste d’acquisto internazionali.Visti gli alti costi dei semi di importazione e vista la buona capacità riproduttiva delle kentie locali, la famiglia Allegra decise di piantare a sesto regolare alcune centinaia di esemplari da cui ottenere piante madri in grado di soddisfare le esigenze dell'intero vivaio; le kentie messe in piena terra, svilupparono in pochi anni un bel tronco colonnare e nell’arco di una ventina di anni riuscirono a fruttificare.

Negli anni a seguire il vivaio chiuse i battenti ma le piante madri di kentia rimasero al loro posto e gli esemplari superstiti costituiscono oggi il nucleo portante del “Parco delle kentie” gestito dall’Università di Catania in collaborazione con il comune di Riposto che ne acquisì la proprietà negli anni 90. Il parco esteso 9000 metri quadrati si è, nel tempo, ingrandito diventando un orto botanico dedicato alle palme, agli usi che di queste piante se ne fanno nel mondo ed ai loro prodotti. Oltre 80 sono le specie di palme presenti nel parco annoverando tra le curiosità botaniche Copernicia prunifera o palma della cera, Areca catechu o palma di Betel le cui noci vengono masticate dalle popolazioni asiatiche come gomme da masticare, con potere stimolante, digestivo e cardiotonico; Rhaphia farinifera le cui foglie vengono utilizzate per produrre una fibra utilizzata come legacci in floricoltura ed orticoltura.
Erano cento, eran giovani e forti e... sono morte
La storia del parco delle kentie ai nostri giorni è una storia dal futuro incerto e non per incuria dell’uomo in quanto sia il comune di Riposto che l’Università di Catania hanno dedicato fondi ed energie intellettuali alla cura e all’ampliamento del Parco. Quella che oggi si sta combattendo è una lotta impari contro un nemico piccolo ma ben organizzato: Rhynchophorus ferrugineus alias il “punteruolo rosso delle palme”; questo famigerato coleottero curculionide dopo avere decimato la popolazione di Phoenix canariensis della zona ha trovato di proprio gradimento anche le kentie che ad una ad una, colpite vanno progressivamente ma inesorabilmente morendo; del centinaio di esemplari ne sono rimasti settanta molti dei quali già colpiti. E non solo di kentie è ghiotto l’insetto anche esemplari di jubea, ravenala e tante altre palme dal parco sono ormai colpite a morte nonostante i trattamenti chimici che i responsabili del parco effettuano ogni tre settimane. Le prospettive sono tragiche per le palme se si ritiene di dovere affiancare in un prossimo futuro alla collezione principale una raccolta di cycadaceae o like palm che integrino e forse sostituiscano nel tempo le piante colpite, sempre che l’ingordo punteruolo non decida di cambiare menu!

Per chi volesse approfittare, il "Parco delle kentie" è aperto al pubblico da lunedi a sabato dalle 9.00 alle 13.00. Visite guidate per scolaresche e gruppi posono essere svolte previa telefonata al numero 095/9702092 al costo di due euro a persona (Locandina fotografata agosto 2013).


Come arrivare: A18 uscita Giarre, v.le Don L. Sturzo (SS.S.114), P.zza Duomo (Giarre), Corso Italia (per Riposto), P.zza S. Pietro (Riposto), Via Gramsci, P.zza Mtteotti, Via M. Carbonaro, Parco Kentie.

Sul Punteruolo leggi il post: Emergenza "Punteruolo rosso" delle palme
Approfondimenti: L. Fenaroli, Le palme e i loro usi, Società Anonima Editrice Dante Alighieri, 1949

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