giovedì 28 marzo 2013

Retama raetam, una nuvola di bianca leggerezza


Retamaraetam-retamaraetam-retamaraetam-retamaraetam-retamaraetam;  ta, ta,ta, come una raffica di mitragliatrice, come il verso delle cicogne, come uno scioglilingua che la lingua aggroviglia; Retama raetam a dispetto di un suono guerriero è il nome scientifico della ginestra bianca, un delicato e diafano arbusto a fiori lattiginosi, leggermente profumati, un tempo presente nei giardini mediterranei, oggi desueto. Come per tutte le ginestre, la grande famiglia di appartenenza della specie è quella delle Fabaceae ma il genere Retama è un genere molto piccolo a cui appartengono solo quattro entità con caratteri molto simili a quelli del genere Genista e Spartium; in coltivazione sono presenti solo due specie: Retama raetam e Retama monosperma che si distinguono per la forma del legume. La ginestra bianca  presente nei giardini è un elegante arbusto, spesso allevato ad alberello, dagli esili rami verdi, ricadenti, quasi privi di foglie. Nella precoce primavera produce, in densi racemi terminali, infiorescenze di bianchi fiori papilionati, leggermente profumati cui segue la produzione di corti baccelli.
 
Su di  un sito israeliano ho trovato una curiosa spiegazione dell'etimologia del nome scientifico; il genere Retama avrebbe lo stesso significato sia in ebraico che in arabo: rotem, retem o retama, definisce infatti una corda legata al dito come un promemoria. Nella tradizione araba, inoltre, il nome Retam è un nastro che gli arabi usavano legare intorno ad un arbusto di ginestra bianca prima di partire; se al loro ritorno il nastro era al proprio posto erano certi di non essere stati traditi; in caso contrario il segno era quello, evidente, di un avvenuto tradimento.
Allo stato spontaneo la specie vive sulle dune sabbiose dei paesi nord africani ma anche in Sicilia, lungo le aree della costa meridionale cresce una sottospecie endemica denominata Retama raetam subsp. gussonei della quale, recentemente, se ne è ritrovato un popolamento spontaneo anche a Cirò, in provincia di Crotone, che, data la rarità, meriterebbe un idoneo livello di protezione.
Dallo stato spontaneo, all’inizio del 900, la specie è trasmigrata nei giardini rivieraschi per la precoce e profumata fioritura ed in Liguria, come mi conferma Maurizio Casale del vivaio Phyto trend di Sanremo, si effettua ancora oggi la coltivazione di Retama monosperma  come specie da fronda recisa, utilizzata dai fioristi nelle composizioni floreali; la zona interessata alla coltivazione è quella che da Sanremo sale verso il confine con la Francia dove le temperature medie sono più favorevoli, utilizzando varietà  diverse in base a caratteri come  la grandezza del fiore (Super e Gabriele), resistenza al freddo (varietà tardive come Seborchina e Merella), precocità di fioritura (San Biagina, Gabriele, Andrea) o, ancora la tenacità e compattezza dei fiori sullo stelo (Gabriele, Andrea, Dudugiu).
Nei giardini delle mie parti, invece,  la specie è in disuso ritrovandosi solo nelle aree a verde di qualche villa liberty ancora in possesso dell’anziano proprietario; i nuovi acquirenti, infatti, avrebbero certamente rivoluzionato il giardino facendo  fuori l’arbusto demodé .

Retama è specie, tuttavia, che meriterebbe un adeguato reinserimento nei giardini moderni nei quali le doti di parsimonia, robustezza e resistenza uniti a gradevolezza estetica e profumo sono caratteri che, sempre più, dovrebbero essere tenuti in alta considerazione nei nuovi impianti.
Approfondimenti su varietà da fronda
 

2 commenti:

  1. Mia cara Marcella
    Wonderful photos and informations for Retama!
    I wish you a Happy Easter!
    Our easter is in 5 of May.
    Many kisses
    Ciao

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    Risposte
    1. Sei sempre molto cara ed affettuosa. Grazie! Mi ricorderò di ricambiare gli auguri il 5 maggio.

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