lunedì 14 aprile 2014

Le forme geofite e succulente del genere Pelargonium

Conversazione con Davide Pacifico
In occasione della “Festa dei gerani” organizzata dal vivaio Malvarosa nell’ultimo fine settimana di marzo,   ho avuto modo di incontrare Davide Pacifico, studioso presso il CNR di Palermo e collezionista di tutto ciò che nel mondo vegetale abbia organi sotterranei di riserva  come le bulbose e  le specie rizomatose, coltivate sia in una collezione personale (soprattutto Amaryllidaceae e Iridaceae) che come oggetto di studi svolti  per conto del Giardino Botanico Rea di Trana (TO).
Davide è stato ospite del vivaio di Filippo Figuera per parlare agli appassionati presenti  di: “Forme geofite  e succulente del genere Pelargonium”, un gruppo di specie a radice tuberosa o a fusti carnosi, dalle insolite fioriture, che presenta grandi affinità  con le bulbose e le specie succulente di cui Davide è  molto esperto per passione e lavoro.
Chiedo a Davide qualche informazione botanica e storica che meglio  ci faccia comprendere le peculiarità di questo particolare gruppo di pelargoni.
Il genere Pelargonium  appartiene, da un punto di vista sistematico, alla famiglia delle Geraniaceae che comprende altri dieci generi tra cui ad esempio il genere Geranium, il cui nome è  spesso impropriamente usato per indicare anche i pelargoni.  La caratteristica che accomuna tutti i generi  appartenenti alla famiglia delle Geraniaceae è quella di avere un frutto allungato (schizocarpo) che nel profilo ricorda, stilizzata,  la testa di un uccello.  Pelargonium ad esempio, deriva dal termine greco pelargos che significa cicogna; Geranium da geranos, che significa gru, Erodium da erodos, che significa airone.
Frutti del genere Pelargonium
Inizialmente  tutte le specie appartenenti alla famiglia delle Geraniaceae venivano chiamate gerani; in  seguito, a partire da XVII secolo, si individuano differenze che hanno fatto distinguere il genere Geranium dal genere Pelargonium. Una di queste  differenze è evidente nei fiori che nei gerani hanno cinque petali tutti uguali mentre nel pelargoni i due petali superiori sono diversi dagli inferiori per colore, grandezza e forma.
Geranium
Pelargonium
Le origini delle specie geofite e succulente  sono sempre africane come per la maggior parte degli altri pelargoni?
Tutti La maggior parte delle specie coltivate del genere Pelargonium proviene dall'Africa australe ma molte specie geofite o succulente sono tipiche di un tratto di costa arido posto nel settore nord occidentale del territorio sud africano, tra la Provincia del Capo e la Namibia; luoghi inospitali dove le precipitazioni annue sono molto scarse (50- 120 mm) e dove l'aridità è accompagnata da venti caldi che esaltano le temperature estive che possono raggiungere i 50 C°, sotto un sole che non ha riparo. Ecco perché queste specie si sono abituate a crescere d’inverno, a temperature relativamente basse che permettono loro di vegetare in economia, utilizzando la rugiada del mattino e l’acqua di riserva accumulata in fusti e tuberi durante le sporadiche precipitazioni autunnali. Sono specie che in natura fioriscono nell’inverno australe con temperature analoghe alla nostra precoce primavera; poi le piante, all'arrivo del caldo, avvizziscono perdendo completamente le foglie per effettuare un lungo riposo estivo.
Quando, queste specie, sono arrivate in Europa?
Le prime notizie sul genere Pelargonium risalgono al XVII secolo, epoca di grandi viaggi per mare lungo trafficate rotte commerciali che, facendo base nella punta più estrema dell’Africa, utilizzavano la regione del Capo di Buona Speranza come base di sosta e rifornimento per le navi dirette verso Oriente. La prima specie di pelargonio è arrivata in Europa alla metà del 1600, portata dal botanico inglese John de Tradescant ma al suo apparire non deve avere suscitato molto entusiasmo se fu denominata Pelargonium triste, per il colore mesto dei suoi piccoli fiori giallo verdastri che presentano pennellate brune al centro dei petali; fiori che, caso raro per un pelargonio, emanano di notte un leggero profumo.
 
 

Quali sono i punti di forza di questo gruppo di pelargoni  (fiori, profumo, habitus) e quali specie non possono mancare nella collezione di un appassionato?
Io vedo in queste specie un interesse legato all’ habitus che mi sembra molto originale;  una via di mezzo, in molti casi,  tra una pianta erbacea e una classica pianta succulenta. Le foglie, presenti in molte specie solo durante la fase vegetativa, sono molto ornamentali, come ad esempio in Pelargonium cotyledonis, Pelargonium. klinghardtense , Pelargonium crithmifolium, Pelargonium bowkeri, per non parlare della forma dei fusti, unica in ogni individuo.
Per le specie da scegliere, come dico sempre ai miei amici, non ci può essere una più importante o preziosa delle altre. La preziosità di una pianta non è data dalla sua rarità, ma dal piacere che si prova nel coltivarla..a ciascuno il suo quindi, specie in un genere tanto variabile come il genere Pelargonium. Tuttavia, suggerisco di cominciare con le specie disponibili nei vivai specializzati in modo da poter facilmente reperire le piante a prezzi abbordabili senza stare a rincorrere le specie più rare. Io di mio sono rimasto colpito dalle "spine" del Pelargonium echinatum, dal colore dei fiori del Pelargonium fulgidum, dalla forma del Pelargonyum cotyledonis.
Pelargonium echinatum
Pelargonium praemorsum Pacifico

Pelargonium x splendide
Da quanto tempo ti occupi per lavoro e passione di pelargoni succulenti?
Per questioni climatiche e di spazio ho iniziato da poco a coltivare i pelargoni succulenti e semi-succulenti, che per fortuna rispondono benissimo al clima siciliano; prima di arrivare in Sicilia sono rimasto in attesa... ammirando la ricchezza della collezione della Dr.sa L. Guglielmone, una mia amica botanica esperta del genere, che ha condotto campagne di studio e di raccolta di Pelargonium in habitat. I motivi sono senza dubbio la somiglianza del ciclo vitale con le specie bulbose di cui sono grande appassionato e l'originalità delle forme succulente, l'altra mia grande consolidata passione. Potrei dire che in un solo genere ho ritrovato le caratteristiche per me più affascinanti del regno vegetale.
A  sentire  Davide, queste specie sono l’ideale per chi vuole essere libero in estate di viaggiare senza la preoccupazione di dovere badare a dare acqua alle piante e dunque, se volessimo assecondare la nostra natura di giardinieri pigri possiamo lasciarci tentare dal catalogo  online del vivaio Malvarosa  che dispone di un buon assortimento di pelargoni succulenti e geofiti, specie che, è proprio il caso di dire, sono a bassa,  ma proprio a molto, bassa, manutenzione.

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