Tra le proposte più delicate e poetiche che mi è capitato di
sentire girando per i banchetti di Verde Mura a Lucca, c’è quella di Paolo, contadino piemontese come
si definisce lui, che ha preso a cuore la sorte dei tanti insetti buoni che popolano le campagne creando per
loro dei rifugi, dei ricoveri ricavati nel legno di castagno chiamati con il
nome originale di "Hotel per insetti".
Gli insetti sono esseri viventi che non a tutti riescono simpatici; io, ad esempio, mentre potrei sopportare (ma non per molto) la presenza di un topo in una stanza, in presenza di una cavalletta rimbalzante dentro un ambiente chiuso mi sento gli spilli addosso e se vedo una di quelle grosse blatte che escono dai tubi di scarico dei gabinetti vado nel panico.
Gli insetti possono perciò
essere belli o brutti in base alla
sensibilità delle singole persone mentre
il concetto di insetto buono o cattivo riguarda essenzialmente
l’universo contadino ed il bisogno primario di produrre ed ottenere prodotti,
integri, di bell’aspetto, in quantità adeguata a compensare le tante spese e
fatiche messe in atto per ottenere una buona
produzione da vendere al mercato.
Gli insetti che per antonomasia sono considerati cattivi in agricoltura sono
quelli il cui stadio giovanile è una
larva che potrà essere di farfalla, di coleottero o di dittero, non importa,
perché a qualunque genere essa appartenga sarà sempre voracissima mangiando
instancabilmente tessuto vegetale che masticherà sino allo stadio di pupa. Cavolaie,
rodilegno, mosca della frutta sono esempi di insetti cattivi la cui presenza
non controllata può determinare il deprezzamento di un’intera produzione. Una
delle larve ritenuta in questo momento cattivissima ad esempio, è quella del punteruolo rosso della palma che con la sua
voracità sta stravolgendo i connotati del paesaggio costiero mediterraneo decretando
la morte di estese popolazioni di Phoenix canariensis.
Ha la
forma di una vecchia sveglia bucherellata che solo a guardarla mi mette di buon
umore; la tengo su una mensola piena di libri come un gradevole sopramobile, un
manufatto evocativo di un uomo sensibile e gentile.
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Gli insetti sono esseri viventi che non a tutti riescono simpatici; io, ad esempio, mentre potrei sopportare (ma non per molto) la presenza di un topo in una stanza, in presenza di una cavalletta rimbalzante dentro un ambiente chiuso mi sento gli spilli addosso e se vedo una di quelle grosse blatte che escono dai tubi di scarico dei gabinetti vado nel panico.
Per contrappasso, un esempio
di insetto buono è la coccinella che a dispetto di sembianze graziose possiede un animo da serial killer capace di
scatenare la sua furia contro intere colonie di afidi di fruttiferi o di ortaggi
contenendone l’azione negativa sulle colture.
Molto buoni perché utili alla pratica agricola
sono considerati i bombi
che nelle serre del ragusano, dove si coltiva pomodoro o altre solanaceae,
vengono allevati con apposite casette all’interno
della serra per aumentare l’impollinazione e dunque l’allegagione dei frutti.
Esistono anche biofabbriche per produce su scala industriale insetti da utilizzare in agricoltura
per interventi di lotta biologica ed integrata.
L’idea di allevare insetti utili non è dunque nuova, ma una cosa è sfruttare
il lavoro degli insetti a scopro di lucro come avviene nell’agricoltura
intensiva, ben altra è quella di offrire
ospitalità e riparo disinteressato a tutti gli insetti,
meglio se buoni, senza per questo mirare
ad ottenere una immediata contropartita.
I ricoveri realizzati da Paolo utilizzano materiali
naturali e riciclati e offrono riparo invernale ad api
solitarie, bombi o a coccinelle, forbicine, cervi volanti. Le sue casette hanno forellini (di diversi
diametri) fatti nel legno, nelle canne o nei materiali inerti; ramaglie o
paglia inserita in scomparti a ricreare fenditure verticali o orizzontali.
Sono oggetti realizzati particolarmente a fine didattico per insegnare ai
bambini il rispetto per il lavoro utile di tante piccole creature.
A me Paolo ne ha regalato uno di questi "Hotel per insetti" anche
se in base alle dimensioni propenderei per un BeB.
Io trovo raccapriccianti i ragni, ma in genere li risparmio. Un solo insetto non tollero, e lo spiaccico appena lo vedo, perchè lo ritengo pericoloso: la vespa. Ma questi hotellini dove vanno tenuti? in giardino suppongo, sopra un albero?
RispondiEliminaSi, si, dietro hanno un buchino per inserirli nella testa di un chiodo. Quelli più grandi poggiano a terra. ma puoi chiedere direttamente scrivendo a: paolo.parlamento@gmail.com
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